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Portfolio


nei nostri sogni esiste un altro mondo


di Christian Taliani
15 immagini - 2.85 mb
data di pubblicazione: 2 Giugno 2015

luogo: Messico, Chiapas
periodo: Ottobre 2014


tags: chiapas, marcos, messico, subcomandante marcos, taliani

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(4 commenti)
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NEI NOSTRI SOGNI ESISTE UN ALTRO MONDO


Ottobre 2014, sono in Chiapas, uno degli stati più poveri e sfruttati del Messico, dove ormai da anni l’EZLN, movimento indigenista e di ribellione al governo centrale, si batte per restituire dignità e migliorare le condizioni di vita della popolazione. A San Cristobal de las Casas e nei dintorni scorgo segni discreti di questa presenza. Giunto negli Altos, zona montuosa del Chiapas, la presenza dell’EZLN appare invece evidente, talvolta quasi uno Stato nello Stato, dove diversi Comuni sono stati resi di fatto autonomi dal governo messicano, nonostante la presenza di postazioni e caserme dell’esercito.
Oventic, attesa sul bus. Davanti ai cancelli chiusi della comunità zapatista che più delle altre tiene i contatti con ciò che è esterno al movimento (associazioni, simpatizzanti e visitatori, anche stranieri), guida ed autista messicani discutono la possibilità di entrare. Le loro generalità vengono sottoposte a verifiche. Ancora discussioni, ancora attesa sul bus. Poi finalmente arriva la decisione: alcuni uomini con il volto coperto da un passamontagna nero ci aprono i cancelli: si può entrare! E’ concessa una visita, sempre accompagnati da un paio di zapatisti; sono ammesse fotografie ai murales, non alle persone (comunque pochissime poiché è domenica).
Le foto 4, e dalla 6 alla 15 sono solo alcuni dei numerosissimi murales della comunità di Oventic, che, dentro e fuori gli edifici (scuole, abitazioni ed uffici amministrativi e politici) ritraggono gli uomini e le donne, i simboli ed i valori del movimento che ha acceso le speranze di un popolo di oppressi e dimenticati, ed ha ottenuto manifestazioni di solidarietà da molte parti del mondo.

“Noi siamo il volto che si nasconde per mostrarsi. Dietro il nostro passamontagna siamo gli stessi uomini e donne semplici e ordinari che si ripetono in tutte le razze, si dipingono di tutti i colori, si parlano in tutte le lingue [...] Gli stessi intollerati. Gli stessi perseguitati [...] Dietro i nostri passamontagna c’è il volto di tutte le donne escluse, di tutti gli indigeni dimenticati, di tutti gli omosessuali perseguitati, di tutti i giovani disprezzati, di tutti gli emigranti picchiati, di tutti gli incarcerati per la loro parola e pensiero, di tutti i lavoratori umiliati, di tutti i morti di oblio, di tutti gli uomini e donne semplici e ordinari che non contano, che non vengono visti, che non sono nominati, che non hanno un domani. Dietro il passamontagna ci sono migliaia di esseri umani che gridano 'Ya Basta!' al conformismo, al non fare nulla, al cinismo, all’egoismo fatto dio moderno. Dietro il passamontagna ci sono migliaia di piccoli mondi che assaporano un principio: il principio della costruzione di un mondo nuovo e buono, un mondo dove ci stiano tutti i mondi.”                                                                                 

dalle montagne del sudest messicano
Subcomandante Insurgente Marcos



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All'entrata della 'Casa della Giunta del Buon Governo', uno degli organi amministrativi del centro, una fotografia rende omaggio al maestro José Solís López, detto "Galeano". Il 2 maggio 2014 una banda di paramilitari ha assaltato la comunità zapatista 'La Realidad', distruggendo la clinica e la scuola. Nell'aggressione sono state ferite una quindicina di persone, l'insegnante è stato ucciso da colpi di fucile.




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commenti
  melisendo  [4 Luglio 2015 - 08:30]
E' consuetudine consolidata nei paesi latino-americani l'uso dei "Murales" per denunciare i disagi sociali, politici ed economici dei vari strati della società.

Ottima qui la scelta delle immagini sia per il loro aspetto strettamente fotografico sia per i forti contenuti dei messaggi che gli autori propongono.
  etabetaaaa  [8 Giugno 2015 - 23:05]
Immagine schiette e poco ricercate nel senso di composizionene tecnica ma vere, immagini moltomaderentinalla realtà che riescono a trasmettere quello che c'è: molta povertà ricca di colori
Bravo Christian
  Aissela  [3 Giugno 2015 - 19:59]
Sono d'accordo con Sergio, questo portfolio è un vero e proprio reportage documentando la vita reale di questo popolo , qui la predominante non è lo scatto perfetto o bello ma il trasmettere e comunicare quanto viene vissuto. 
Bravo . complimenti. 
 
  kruger  [2 Giugno 2015 - 11:58]
Ecco, direi finalmente , un bel reportage da terre lontane con contenuti che vanno ben oltre la fotografia "ricordo".
Innanzi tutto mi complimento con lo spirito d'avventura e di scoperta che ti ha condotte in quella parte del Messico. Avere il sentore di quella che è una ribellione al potere dominante da parte delle classi più deboli credo ti abbia arricchito molto. Ma ...come la storia insegna anche nelle migliori e giustificate cause (e forse questa lo è)ci sarà sempre un dopo dove la faranno da padrone ribaltamenti tali da far perdere tutte le originali premesse e spesso i liberatori si sostituiscono in tutto e per tutto agli ex prevaricatori. 
Questa bella serie serie di fotografie, manca purtroppo della parte umana che , come hai raccontato ,ti è stato impossibile documentare. 
In conclusione: Bravo. ..   e lo dico con un pizzico di sana invidia per i momenti che hai vissuto.



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