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H, il pericolo della cultura


di Patrizia Sapia
15 immagini - 1.00 mb
data di pubblicazione: 6 Febbraio 2014

luogo: Milano, Pronto soccorso Ospedale Policlinico
periodo: Agosto-Settembre 2013


tags: bianco e nero, cultura, milano, ospedale, pericolo, policlinico, pronto soccorso, sapia

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(14 commenti)
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H, IL PERICOLO DELLA CULTURA


Un soggiorno in ospedale può concepire immagini a colori?
Agosto-Settembre, caldo, zanzare, la tecnologia moderna calata in ambienti da cinquant'anni negli anni '50.
La sommessa coscienza di ammalato non è così lieve e sfumata: vedi. Attendi il momento, ti alzi a sedere sul letto, allunghi la mano e con rabbia squassi la maniglia che, solidale con te, con un rantolo si sblocca. A un passo da te seicento anni di storia e un frammento di modernità. Ti si spiana la fronte e respiri. Tossisci, avvelenato richiudi: il semaforo più affollato di Milano è sotto la tua finestra.

(foto da cellulare)


http://www.policlinico.mi.it/StoriaCultura/StoriaCaGranda.pdf
http://it.wikipedia.org/wiki/Ca%27_Granda
http://www.unimi.it/ateneo/994.htm
http://it.wikipedia.org/wiki/Torre_Velasca



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commenti
  Justinawind  [30 Marzo 2014 - 22:28]
Apprezzo molto l'idea del reportage, la scelta del bn. Ottime le prime cinque foto, poi i termosifoni spezzano suspence e subentra la noia, per concludere in bellezza con le foto delle finestre (che anche in un fotoreportage  a se stante non avrebbero sfigurato).
  gianfrancomarzetti  [24 Marzo 2014 - 16:05]
Ottima l'idea e bella realizzazione con un efficace BN
Forse un po meno termosifoni....
  Luca Nassini  [18 Marzo 2014 - 22:18]
Secondo il mio parere l'idea di base è buona. Lo sviluppo non mi convince al 100%. Ci sono a mio avviso troppe ripetizioni (termosifoni,finestre...) che rendono troppo contorta la lettura del lavoro. il bianco e nero è ben realizzato. la foto della finestra con il manifesto pubblicitario sullo sfondo secondo me è la migliore e da sola quasi descrive quello che hai scritto in didascalia.
  phRAM  [26 Febbraio 2014 - 23:12]
"Bellissimi" particolari! Forse troppi termosifoni. Formidabili le finestre, in particolare quella dove si intravede la pubblicità. In complesso mi piace molto.
  LightWriter  [20 Febbraio 2014 - 14:41]
Ciao Sergio, grazie, seguirò il tuo suggerimento. Comincerò dalle tre segnalazioni a mostre di Mulas fatte da PhotoCompetition a suo tempo per Maxxi, Gam e Pac. Dire che sono onorata di suscitare sensazioni emotive così intense è dire veramente poco. 
  kruger  [20 Febbraio 2014 - 14:04]
Patrizia , se ci riesci cerca le foto scattate in ospedale ( purtroppo le ultime) da Ugo Mulas . Sono poco conosciute, poco publicate  ma con una analoga  carica emotiva.
  silvvv  [19 Febbraio 2014 - 13:03]
molto bello, è il racconto della sofferenza, fa venire la pelle d'oca.
  etabetaaaa  [18 Febbraio 2014 - 22:08]
Chi l'ha detto che l'immagine deve trasmettere allegria? Queste parlano benissimo di tristezza e malessere, si vede che non è un reparto maternità dove si può ridere, la desolazione attanaglia ad ogni immagine, scopo raggiunto dal fotografo, brava!
Bella l'immagine dove si intravede la pubblicità di Prada, contrasta molto!

  SAndro  [18 Febbraio 2014 - 12:40]
Una serie ruvida, in cui lo strumento di caccia della realtà diventa esso stesso parte del racconto. L'immediatezza della fotografia scattata da un cellulare e il potere di verità non filtrata incrementano efficacemente l'intensità del racconto.
La camera di un ospedale, con i suoi toni freddi, del tutto privi di colore, annientati. I particolari della stanza, quegli oggetti insignificanti su cui siamo costretti a posare gli occhi per lungo tempo diventano i personaggi di una storia cui siam obbligati a far parte, sperando che duri poco e sia indolore.
La tua storia è un romanzo breve, nelle cui pagine assistiamo al dialogo tra il termosifone con la finestra, i cavi con le prese della corrente, in un intreccio di sussurri così intimo e personale che bisogna far silenzio attorno e posare vicino l'orecchio per ascoltare ciò che si dicono.
  LightWriter  [17 Febbraio 2014 - 18:54]
Vi sono, a volte, situazioni in cui certe percezioni si acuiscono. Il vissuto fino a quel momento acquista un significato diverso e particolare è anche il modo di vedere ciò che ti circonda.  
Melisendo, lusinghiero riferimento a de Maistre, in questo caso però è il mio corpo che ha sempre perso nei dialoghi con l'anima... (Questo tuo richiamo tra l'altro mi ha fornito un suggerimento per la foto di questo concorso 67, Specchi e Riflessi).
Morgana, grazie, non so che dire.
Michele, grazie, per fortuna in questa struttura tutto è in rifacimento, è solo questione di tempo.
Kruger, questo reportage nasce dalla costola ideale di un altro concepito prima, in maniera diversa ma molto simile, e per il momento accantonato che dovrebbe vedere particolari inserti a colori a testimoniare il
pessimismo indotto dalla situazione stemperato dalla speranza che, come sai, è l'ultima a morire. Ti ringrazio per la tua opinione su questo lavoro, del resto qui si trovano buoni maestri...
  morgana  [16 Febbraio 2014 - 11:18]
ho sempre adorato la cure del dettaglio in fotografia. Narrare solo dai particolari è un lavoro per menti raffinate. Complimenti 

  michelebuccino  [15 Febbraio 2014 - 19:44]
ottimo reportage
purtroppo molti ospedali sono in queste situazioni
e nessuno non fa niente
  kruger  [15 Febbraio 2014 - 14:30]
L'occhio fotografico lo si percepisce molto bene in questa serie di immagini. Chi è capace di realizzarle merita la massima considerazione. Il fatto che poi siano state scattate senza attrezzature "sofisticate " premia la fantasia e non la tecnologia , spesso relegata a mero strumento che non qualifica certo il fotografo. Quindi brava.
  melisendo  [6 Febbraio 2014 - 12:05]
Sensazioni e sentimenti contrastanti si rincorrono e si accavallano in un racconto che ricorda il "Voyage autour de ma chambre " di Xavier de Maistre...splendido!



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