Ha preso il via, all’interno dello storico “
Palazzo Borghese” di Firenze il nuovo progetto, dal titolo “Il museo dei musei”, un percorso artistico internazionale ideato e diretto dall’illustre Storico dell’Arte di piano internazionale Prof. Carlo Franza. Questa mostra dal titolo “Complicati universi” - visitabile dal 18 ottobre 2008 al 15 aprile 2009 - è la seconda del nuovo percorso, imponendosi come evento di singolare importanza culturale in quanto è desiderio del curatore proporre in una città d’arte come Firenze nomi di rilievo dell’arte contemporanea, capaci di dettare e significare gli svolgimenti più intriganti del fare arte nel terzo millennio.
L’esposizione curata dall’illustre Storico dell’Arte di fama internazionale, Prof. Carlo Franza, che firma anche il testo in catalogo dal titolo “
Complicati universi”, riunisce oltre sessanta opere fotografiche, talune di grande formato, dell’artista Giorgio Cutini, apparso da tempo agli occhi della critica internazionale come una delle figure più interessanti e vitali della fotografia italiana, per una sorta di indagine tra sperimentalismo e poesia.
All’inaugurazione ci sarà una prolusione del Prof. Carlo Franza curatore della mostra, la presenza dell’artista che firmerà i cataloghi, personalizzandoli, e la partecipazione di collezionisti e intellettuali italiani e stranieri.
Scrive
Carlo Franza (Master Beni Culturali IED MILANO): “Giorgio Cutini è un poeta dell’immagine e di un’immagine che pare come disintossicata. Ciò avviene nella fase più matura del suo percorso fotografico, e in un anno che è stato, dai più illustri colleghi internazionali, indicato come l’anno della fotografia. Tanti i suoi capitoli, i temi, gli interessi, e l’iconicità che vive una ricerca plastica del tempo, comprese le proporzioni della realtà viste nell’irripetibile delle proprie inquadrature, rielaborate e controllate dal gusto e dall’esperienza. Spesso queste immagini fotografiche sono come un diario, fatte per ricordare il rapporto fra l’uomo e l’ambiente. Racconta i luoghi attraverso le persone che li frequentano e le persone attraverso i luoghi. Questi sono spesso vuoti e silenziosi. La simmetria e la perfezione delle immagini sono veramente sbalorditive, è possibile trovarvi una serie altissima di dettagli e subito dopo un primo momento di ammirazione, si viene assaliti da un forte senso di malinconia e solitudine.
Apparentemente questi scatti hanno tutto il distacco emotivo, specie quando Cutini ci racconta il movimento. Un movimento temporale, un tempo che va verso l’oblio, un messaggio foto-estetico come gioco paradossale di mappe irreali e metafisiche, come referto di laboratorio antropomorfico che dalla rispondenza contingente delle cose passa all’apprendimento metaforico di esse. Strade, interni di scale, scorci, parti di natura, il materiale da fotografare diventa febbre e spunto per una fagocitazione imitativa dell’immagine reale e naturale.
E’ la memoria a risvegliare questi scatti, è la memoria a invocare il colore, le luci e le ombre, la presenza fisica, il sapore e la densità della vita. Quella di Cutini per un verso è fotografia elegiaca, per altro verso documentaristica, che svia la realtà tout court per carpire la realtà transitoria, il tempo che trasvola, la luce che insegue le cose. Un percorso creativo che mira a fermare la rappresentazione di paesaggi ormai mentali, luoghi apparenti della società e della natura. La sua è una proposta inedita nella fotografia europea, una comunicazione dagherrotipa di un meraviglioso scoperto come architettura ed enigma”.
Giorgio Cutini è nato a Perugia nel 1947. Vive ad Ancona dal 1974 dove svolge attività di chirurgo e per vocazione fotografo. Fondamentale per la sua formazione fotografica l’incontro con Ugo Mulas e Mario Giacomelli. Si è inoltre dedicato alla fotografia scientifica nell’ambito della sua attività chirurgica. Ha tenuto numerose personali sia in Italia che all’estero, partecipando anche a varie rassegne. E’ stato membro fondatore del Manifesto passaggio di frontiera del 1995 e tra gli ideatori della galleria Kn di Ancona. Ha curato e pubblicato libri d’arte e cartelle di incisioni e fotografie con artisti e poeti contemporanei. Ha vinto nella XX edizione 2008 il Premio delle Arti Premio della Cultura per la Fotografia, con una giuria internazionale presieduta dal Prof Carlo Franza. Del suo lavoro hanno scritto numerosi critici e intellettuali, da Carlo Franza ad Armando Ginesi, da Umberto Piersanti a Francesco Scarabicchi.
Carlo Franza, nato nel 1949, è uno Storico dell’Arte Moderna e Contemporanea, italiano. Critico d’Arte. E’ vissuto a Roma dal 1959 al 1980 dove ha studiato e conseguito tre lauree all’Università Statale La Sapienza (Lettere, Filosofia e Sociologia). Si è laureato con Giulio Carlo Argan di cui è stato allievo e Assistente. Dal 1980 è a Milano dove tuttora risiede. Professore Straordinario di Storia dell’Arte Moderna e Contemporanea, Ordinario di Lingua e Letteratura Italiana. Visiting Professor nell’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano e in altre numerose Università estere. Docente nel Master Universitario “Management e Valorizzazione dei Beni Culturali” allo IED di Milano. E’ stato indicato dal “Times” fra i dieci critici d’arte più importanti d’Europa. Giornalista, critico d’arte dal 1974 a Il Giornale di Indro Montanelli, oggi a Libero fondato e diretto da Vittorio Feltri. E’ fondatore e direttore del MIMAC della Fondazione Don Tonino Bello. Ha al suo attivo decine di libri fondamentali e migliaia di pubblicazioni e cataloghi con presentazioni di mostre. Si è interessato dei più importanti artisti del mondo dei quali ne ha curato prestigiosissime mostre. Dal 2001al 2007 è stato Consulente del Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Ha vinto per il Giornalismo e la Critica d’Arte il Premio Cortina nel 1994, il Premio Saint Vincent nel 1995, il Premio Bormio nel 1996, il Premio Milano nel 1998, e il Premio delle Arti Premio della Cultura nel 2000, di cui è presidente di giuria dal 2001.
Testo tratto dal comunicato stampa ufficiale.
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