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Portfolio


Lula


di Simona Ottolenghi
15 immagini - 1.87 mb
data di pubblicazione: 30 Ottobre 2010

luogo: Lula (Nùoro)


tags: barbagia, cagliari, carnevale, dioniso, festa, lula, ottolenghi, rito, sangue, sardegna

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LULA
Riti Dionisiaci e Mescolamento del Sangue con la Terra

di Simona Ottolenghi e Roberto Gabriele

Questo porfolio fa parte di un progetto più ampio, durato più di due anni, di documentazione audio-fotografica dei carnevali nella zona della Barbagia, in Sardegna. Del più famoso carnevale di Mamoiada abbiamo pubblicato (sul sito lulu.com) un libro, Harresehare de Mamujada, proponendoci di creare altre monografie dei carnevali più significavi della zona, compreso quello di Lula, oggetto di questo portfolio.
Il Carnevale tradizionale di Lula è una festa antichissima che trae le sue origini nei riti dionisiaci di mescolamento del sangue con la terra di tradizione agropastorale.

Siamo in Sardegna, nella Barbagia nuorese, a Lula, un paese piccolo e isolato nel quale fino agli anni settanta vigeva una sanguinosissima faida tra alcune famiglie e lo Stato era assolutamente assente, incapace di governare al punto che il Paese non aveva un Sindaco per mancanza di Candidati che volessero assumersi tale carica istituzionale. Questo stato di cose descrive la cultura isolana, ci mostra il fortissimo attaccamento dei Sardi alla loro terra, e  quanto siano sentite le tradizioni e la forza del Popolo Barbaricino. Gli ospiti che sappiano entrare da amici e non da colonizzatori sono accolti con gioia e serenità e vengono rispettati e benvoluti da tutti, qui si viene invitati a bere un bel bicchiere di Cannonau in casa da chiunque ti veda passare in strada.
Il Carnevale tradizionale qui è molto sentito, anche se ad un primo superficiale impatto non vi sembrerà propriamente una festa! Siamo infatti lontani anni luce da coriandoli e stelle filanti, da bambini vestiti come nei cartoni animati, da balli in discoteca o trenini con la samba. Il Carnevale di Lula è unico al mondo e per fortuna ancora sconosciuto al grande pubblico perchè è un carnevale povero, fatto dagli Abitanti di Lula e per loro stessi, senza alcuno scopo di lucro nè diretto nè indiretto: eventuali ospiti sono ben graditi, ma la festa è di chi è nato nel posto.

La figura principale del Carnevale di Lula è Su Battileddu, un uomo con la faccia annerita e con le corna di montone nelle quali viene legato un omaso di bue, indosso veste un vello di pecora nera e porta delle interiora riempite di sangue e vino appese in vita. Insieme a Su Battileddu ci sono Sas Gattias (uomini con abiti da donne, che rappresentano le vedove, anch'essi anneriti in volto) che si disperano per la morte dei loro mariti agitando un bambolotto che rappresenta il loro dolore, e infine ci sono Sos Massaios che sono invece gli aguzzini che portano Su Battileddu al laccio a sfilare nelle vie del paese mentre lo percuotono con calci e frustate. Si celebra in questo modo il predominio dell'Uomo sulla bestia, la supremazia dell'intelligenza sulla forza. Su Battileddu nell'antichità era molto spesso un personaggio scomodo di cui liberarsi o il matto del paese, il Carnevale era quindi un'occasione per eliminare i deboli e fare una "Selezione della Specie" migliorando in questo modo il DNA generale della piccola comunità paesana.

Oggi il rito si perpetua come sempre, tranne nell'uccisione di Su Battileddu che non avviene se non nella finzione, ma comunque, tutti gli anni, alla fine della rappresentazione Su Battileddu viene ucciso e portato su un carro trainato dai buoi e dominato dai Massaios. Durante il cammino Su Battileddu viene anche infilzato con dei bastoni che colpendo le interiora che porta in vita provocano la fuoriuscita del sangue e il suo mescolamento con la madreterra in segno di fertilità.
Un carnevale allegorico ma tutt'altro che festoso, i bambini sono ammessi a sfilare a patto che siano Massaios o Gattias, il vino Cannonau scorre a fiumi inebriando gli animi di tutti.



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reportage

La preparazione di Su Battileddu


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Un omaso di bue viene legato tra le corna di Su Battileddu


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Sas Gattias, uomini vestiti come vedove


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La preparazione delle maschere


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I visi vengono coperti con acqua e cenere


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Su Battileddu durante la preparazione


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Il vino Cannonau viene versato e offerto a tutti


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Sas Gattias si disperano per la morte dei mariti


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Su Battileddu viene percosso


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Su Battileddu durante la rappresentazione


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Sa Gattia si dispera urlando


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Allegoria della vita e della morte


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Bambolotti di pezza vengono sacrificati per buon auspicio


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Su Battileddu giace morto al termine della rappresentazione


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Con il sacrificio di Su Battileddu viene mescolato il sangue con la terra



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IMPORTANTE Le immagini e i testi sono proprietà intellettuale dell'autore e ogni uso improprio come la vendita non autorizzata è vietato e perseguibile legalmente. Si prega di contattare l'autore nel caso si desideri acquistare gli originali o per eventuali pubblicazioni su altri supporti.



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commenti
  kruger  [25 Marzo 2015 - 19:47]
Uno splendido lavoro che meriterebbe di essere pubblicato per la sua forza e verità
  Simona8  [25 Febbraio 2011 - 00:27]
Grazie Sher-Dan, ogni spiegazione che possa arricchire ed approfondire le nostre conoscenze è sempre ben apprezzato!
  Sher - Dan  [15 Febbraio 2011 - 19:29]
La maschera protagonista del carnevale di Lula è Su Battileddu, la vittima. È vestito di pelli di pecora o montone, ha il voltosporco di fuliggine e di sangue e la testa coperta da un fazzoletto nero femminile, porta un copricapo con corna caprine, bovine o di cervo tra le quali è sistemato uno stomaco di capra ("sa 'entre ortata"). Sul pettoporta i "marrazzos" (campanacci), sulla pancia seminascosto dai campanacci porta "su chentu puzone" , uno stomaco di bue pieno di sangue e acqua, che ogni tanto viene bucato per bagnare la terra fertilizzandola. ''Battile'', in lingua sarda è parola che si usa per indicare una cosa inutile, che non vale, uno straccio. Quando è rivolta ad una persona ha il significato di buono a nulla, folle. Ma il termine primario da cui questo nome trae origine è ''bathileios'', ricco di messi. La maschera quindi originariamente indicava colui che avrebbe reso fertili i campi. In mezzo aqueste bellissime corna di montone viene adagiato e fissato l'interno dello stomaco di un animale e viene portato come un trofeo. E' proprio questo particolare ad associare Su Battileddu ad una antica leggenda ove si adombra lalotta fra il bene e il male, lotta che si consumò nel territorio di Lula, nella località chiamata ''sa fossa 'e su voe''. La leggenda parla di un poderoso toro ''su travu 'e Norculanu'' che ogni notte partiva dal Supramonte di Orgosolo per recarsi al Monte Pizzinnu, una propaggine del Montalbo, presso Lula, ove combatteva una lotta spietata con Drullio, il diavolo. Non riuscendo ad annientarlo, perché il diavolo è molto forte, si fece foderare le corna con l'acciaio, per renderle più robuste. Con le corna protette andò a combattere fino all'ultimo sangue col suo avversario, e riuscì a sventrare Drullio. Prima che albeggiasse rientrò nel territorio di Orgosolo; sulle corna portava ancora il trofeo della sua vittoria: alcuni pezzi dello stomaco e dell'intestino del nemico ucciso.
  Simona8  [15 Febbraio 2011 - 16:53]
Ringrazio subito chi ci ha fatto i tanti complimenti che non possiamo fare altro che apprezzare!
per  Sher-Dan e Marcofabio, mi dispiace dell'imprecisione, vi tranquillizzo sul fatto che sappiamo perfettamente che Lula è in provincia di Nuoro, ci siamo girati buona parte dei carnevali del nuorese...! lo sbaglio è solo uno sbaglio e non so a chi attribuirlo... ;)
ringrazio anche io AntoniMarras-Batiledhu, mi dispiace per le piccole imprecisioni nella descrizione dell'evento, ci piacerebbe comunque che qualcuno più informato di noi potesse chiarirci scrivendo due righe a proposito.

alla prossima!!

  Sher - Dan  [15 Febbraio 2011 - 15:32]
Fra una decina di giorni sarò a Lula. Ormai sono diversi anni che non perdo questa straordinaria manifestazione. Sono in contatto con il bravissimo interprete de Su Battileddu, una persona colta ed intelligente ed un attore bravissimo. Un appunto però te lo devo fare. Lula è in provincia di Nuoro. Ciao.
 Marcofabio [14 Febbraio 2011 - 17:56]
Incominciamo col dire che Lula è in provincia di Nuoro e non di Cagliari.
  Griccio  [1 Febbraio 2011 - 09:31]
Straordinario portfolio che merita una mostra dedicata; sono d'accordo nel dire che è uno dei portfolio più intensi e preziosi mai pubblicati sul sito.
Complimenti
  thomas  [23 Dicembre 2010 - 08:55]
Immagini ricche, particolari e ben costruite, è come leggere un libro. Bravissimo.
  murcog  [21 Dicembre 2010 - 01:08]
uno dei portfolio più belli e interessanti che finora ho visto nel sito. complimenti.  
  robbb  [1 Dicembre 2010 - 18:01]
Ringrazio Antonio Marras per il suo intervento, lui E' Su Batiledhu. Ossia, non è il suo Nick, ma E' lui in persona. E' quindi in assoluto la persona più competente su questo rito e la sua parola è per noi assolutamente da prendere in considerazione.

Lo scritto di presentazione era un sunto che avevamo realizzato io e Simona dopo un incontro con Te, Antonio, ricordi? Eravamo i 4 venuti da Latina proprio quest'anno. Ho dovuto fare un sunto di ciò che ci hai raccontato, ma per motivi di spazio abbiamo dovuto cercare di riassumere e magari di dire anche la nostra impressione personale, al dilà dell'aspetto puramente antropologico e storico. Ci dispiace comunque di aver mal interpretato le tue parole o di averle mal riassunte.

Ti prego però di fare in questa sede un  tuo commento ufficiale e di dare a tutti noi le giuste correzioni agli aspetti inesatti e/o falsi da noi descritti. Ti ringrazio di questo importante contributo che potrai dare al nostro lavoro e alla conoscenza di tutti i visitatori di questo sito. Ti ringrazio anche di aver apprezzato le nostre immagini! ;-)

Un saluto cordiale con rinnovata e sincera stima
Roberto e Simona 
 BATILEDHU [1 Dicembre 2010 - 17:16]
Sevizio fotografico davvero molto bello ... 
Mancano tuttavia, nella didascalia, molte notizie e nozioni fondamentali di presentazione del rito  ed alcune notizie riportate sono francamente inesatte o false. Dovere del report dovrebbe essere quello di documentarsi da fonti appropriate e attendili
Grazie
AntoniMarras-Batiledhu
  SAndro  [10 Novembre 2010 - 12:35]
Il vostro reportage è un documento importante, giornalisticamente accurato e preciso, di una delle numerose feste tradizionali diffuse sul territorio italiano. Per tutelarne la memoria, occorre farle conoscere e quindi anche raccontarle per immagini.
E' tutto equilibrato, dosando la componente giornalistica, che non si concentra solo sugli aspetti più pittoreschi, ma si immerge in profondità nei momenti più crudi. Fotograficamente è molto bello, senza trucchi, senza ricorrere ad artifici estetici, ma con un approccio anche tradizionale ma incisivo.
Concordo con chi sostiene che National Geographic potrebbe tranquillamente pubblicarlo e così finalmente documentare una tradizione così sarda e così italiana.
L'impegno e la fatica che avete messo in questo lavoro, non temete, si vede tutto! Complimenti.
  Urania  [6 Novembre 2010 - 14:37]
Complimenti, lavoro bellissimo!!!
  sandrinos  [4 Novembre 2010 - 15:14]
Bellissimo lavoro in una zona che conosco bene,immagini belle e particolari complimenti   ciao
  Sanminiato77  [4 Novembre 2010 - 09:50]
Beh, c'è poco da aggiungere.. volevo però farvi anch'io vivissimi complimenti per questo splendido lavoro!! Le immagini sono davvero potenti, mi hanno affascinato tantissimo!
Per me è uno dei migliori portfolio pubblicati in tutta la storia della Photocompetition! Ancora complimenti! 
  robbb  [3 Novembre 2010 - 14:53]
Buongiorno a tutti Voi, grazie per i complimenti al nostro lavoro.

La Sardegna è una terra meravigliosa che ci ha saputi rapire, ci siamo persi tra gli odori e i sapori della Barbagia, qui le tradizioni vengono tenute vive con orgoglio sincero dai sardi che le coltivano senza scopo di lucro. Il Carnevale è il loro, è la loro festa, non hanno intenzione di massificare questo evento con il turismo di massa che ne stravolgerebbe il senso. L'ospite è sempre gradito se accetta le regole dei Padroni di Casa, i Sardi sono un Popolo a parte, la loro chiusura isolana è vera per le persone che si avvicinano da conquistatori, ma chi arriva qui come amico, con un sorriso e una parola avrà cortesia e rispetto da tutti se ne saprà  a sua volta dare.

Chi ha visto l'origine antropologica di questo lavoro ha visto bene: siamo andati 3 volte in Sardegna per Carnevale, 2 anni di preparazione per conoscere usi e costumi, 2 mesi di lavoro per pianificare il viaggio le cui date si svolgono secondo un calendario che non è cadenzato come il nostro e ad esempio molti eventi del carnevale si svolgono in Quaresima, cosa che non avviene in nessun'altra parte....

Scattare qui un Reportage è divertente ed impegnativo: ci sia alza prima dell'alba, si sta in giro tutto il giorno al freddo di febbraio, a volte con la neve... Ma le foto ci rendono orgogliosi di quello che abbiamo fatto, per chi volesse approfondire la conoscenza di quel che abbiamo fatto potrà anche sfogliare e (perchè no?) acquistare il nostro libro che abbiamo fatto insieme sul Carnevale di Mamoiada, a pochissima distanza da questo di Lula: http://www.lulu.com/product/... andando su questo sito potrete ordinare direttamente il libro che Vi verrà recapitato a casa.

Vabbè... come al solito mi dilungo.... grazie di nuovo a tutti dei complimenti a arrivederci al prossimo Reportage....
  Simona8  [2 Novembre 2010 - 12:43]
Vi ringrazio tantissimo anche a nome di Roberto che mi ha coinvolta in questa avventura.
E' stata un'esperienza veramente incredibile, in pochi giorni abbiamo visto almeno cinque carnevali, ognuno dei quali con tradizioni e riti molto diversi tra loro, anche se tutti fortemente legati al legame dell'uomo con la Terra.
Veramente incredibile... girare il mondo in cerca di culture e tradizioni diverse, e scoprire di avere situazioni come questa dietro l'angolo!

Sono felice di essere riusciti a trasmettervi un pezzo di quello che abbiamo vissuto!
  melisendo  [1 Novembre 2010 - 18:22]
Bravissima Simona, ti posso dire, da buon sardo che conosce molto bene i carnevali barbaricini, che stai facendo un lavoro egregio! 
In particolare quello di Lula è davvero poco conosciuto e tu ne hai saputo cogliere bene gli elementi più pregnanti dello spirito antico e difficile di quel piccolo paese nascosto tra le montagne. 
  Il Lele  [31 Ottobre 2010 - 11:42]
è bellissimo!!!! tantissimi complimenti a Simona e Roberto.  storia fantastica, resa con immagini stupende e una visione mai banale o scontata nelle inquadrature e nel trattamento. chapeau!
  Rosa  [30 Ottobre 2010 - 14:00]
Bellissima serie. Un racconto mozzafiato, fatto di immagini di altissimo livello. Ti faccio tanti complimenti
  kruger  [30 Ottobre 2010 - 12:07]
Lavoro molto affascinante e pieno di forza, che non si farà dimenticare e che anzi può diventare parametro di come imastire questo tipo di portfolio.Realizzato anche con una visione artistica decisamente particolare , con tagli fuori dalle righe e dai giusti colori  che riescono a proiettare l'osservatore in un'altra dimensione, anni luce lontana dal nostro banale quotidiano. Un servizio fotografico come questo meriterebbe ben altra visibilità e si batterebbe ad armi ,almeno pari ,ad anologhi reportage antropologici del National Geographic. I miei complimenti.
 alex d'amico [30 Ottobre 2010 - 10:41]
foto fantastiche, ricche di significato visivo e non, sembra di prendere parte a questa festa-rito in modo diretto.

Fantastico inoltre, che esistano ancora manifestazioni come queste, in un periodo in cui non c'e piu nessun interesse per il passato e per le proprie origini culturali.

complimenti di cuore per il lavoro svolto.


 Pino Salvadore [30 Ottobre 2010 - 10:40]
Buon lavoro davvero, sintetico ed esaustivo!
Pino Salvadore da Reggio Calabria
  tore  [30 Ottobre 2010 - 08:05]
Uno splendido lavoro di natura socio-antropologica. Le immagini sono piene di significati, spesso più nascosti rispetto a ciò che si vede. Bellissimo (ho visto anche le foto del libro, sul sito segnalato). Davvero complimenti.
tore



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