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Portfolio


La Patagonia cilena - Coyhaique


di Antonio Ulzega
15 immagini - 1.86 mb
data di pubblicazione: 2 Agosto 2010



tags: cile, coyhaique, patagonia, ulzega

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407 preferenze  vota

(5 commenti)
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Mentre qui si avvicina l'estate, nella patagonia cilena l’avvio dell’autunno ci offre le ultime giornate di sole con la limpidezza dell’atmosfera che esalta i colori della vegetazione e delle rocce.
A sud di Puerto Montt si lascia la Auracania e la Regione dei laghi e si entra in Patagonia. Nell’Oceano Pacifico lungo la costa si succedono la grande isola di Ciloè e poi la miriade di isolotti che contornano tutta la regione fino alla Terra del Fuoco.
Si entra quindi nel territorio dei fiordi, le antiche valli glaciali che incidono profondamente la costa penetrando nell’entroterra anche per centinaia di chilometri.
La Carretera Austral riesce a raggiungere la cittadina di Coyhaique, capoluogo dell’XI Regione, e da lì, bloccata dal Campo de Hielo Northe, è costretta a scavalcare la Cordigliera ed entrare in Argentina per poi rientrare in Cile all’altezza di Puerto Natales, dopo il Campo de Hielo Sur.
Coyhaique: ovini, legname, salmoni, fiumi, fiordi, freddo, territori immensi disabitati.



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Monumento agli allevatori



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Plaza de Armas, la piazza principale della città



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Artigianato dell’etnia Tehuelche



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Macchina a vapore per la trebbiatura



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Estancia



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Allevamento di salmoni



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Il Rio Pangal



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Le grandi foglie del rabarbaro



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Erosione accelerata sui versanti



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Vecchia estancia



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Nel Museo Nacional de la Patagonia

 

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Fotocamera Sony DSC-F828 con ottica Zeiss Vario-Sonnar 28/200.



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commenti
  melisendo  [6 Agosto 2010 - 13:13]
Rosa, in origine il "racconto" si doveva articolare in tre parti che nell'insieme avrebbero dato un quadro più significativo di questi territori patagonici davvero poco conosciuti, totalmente fuori da ogni circuito turistico.
Le tre parti dovevano essere: Coyhaique, Puerto Aisen e Ingenero Ibanez.
Poi mi è sembrato di esagerare ed ho ridotto in modo maldestro; si è avuta così quella mancanza di collegamento che ha rilevato Sandro.
Nel Forum conto di dare qualche altra informazione.
  Rosa  [5 Agosto 2010 - 19:47]
Molto costruttiva questa discussione,  trovo di grande utilità (non solo per l'autore) lo scambio di opinioni riguardo le nostre serie fotografiche.
Anche secondo me le immagini si disperdono in un racconto troppo sfaccettato, però, sono molto belle.... secondo me non hai scelto la combinazione migliore...io le avrei divise in 2 portfoli.
  melisendo  [5 Agosto 2010 - 19:27]
Sandro e Alessandro, leggo adesso i vostri commenti dopo giorni di camminate tra i boschi e le grotte del Supramonte di Urzulei: devo dire che mi trovo assolutamente d’accordo con voi!!!!

Riguardandolo, mi rendo conto che manca di mordente, non “racconta”, è slegato nella sua articolazione…..

Hai ragione Alessandro quando dici il che messaggio “vieni in Patagonia” soffre molto; anche tu Sandro sottolinei giustamente vari elementi di carenza sia nel contenuto che nella forma.

Sono molto importanti le vostre osservazioni anche perché mi portano a riprendere in mano il materiale (tanto!) che ho accumulato e che merita una più attenta riflessione sia per quanto riguarda la Patagonia che per altri reportages pronti o in gestazione.

Devo anche dire che questa volta mi sono forse concentrato più su aspetti geomorfologici, che erano lo scopo ultimo del mio viaggio di studio, piuttosto che sul “racconto del viaggio”, mentre nel  nostro contesto gli aspetti strettamente “scientifici” (vedi dinamica dei versanti, fluviale, ecc.) se non supportati adeguatamente scadono d'interesse.

Vi ringrazio molto e confido che in generale per tutti i reportages, chiunque sia l’autore, nei commenti si dia sempre spazio agli  aspetti positivi, ma anche a critiche serie e costruttive, come in questo caso.
  Griccio  [4 Agosto 2010 - 12:27]
Anch'io mi associo a quest'analisi un po' critica, di cui spero l'autore non me ne vorrà; Antonio amo molto i tuoi portfoli, questo è sicuramente il più debole; non mi trasmetti la bellezza della Patagonia attraverso questo portfolio, non mi fai dire "potessi partire subito". Alcuni scorci sono molto belli e sono le foto in ordine n. 4,6,7,8,10,11,12; fra le altre le prime due sono descrittive ma non ci sono elementi interessanti (magari il monumento agli allevatori poteva essere più ravvicinato), le altre sono foto un po' elementari. Se confronto queste foto con i paesaggi dello "zibaldone africano" mi viene da pensare a due autori diversi, penso che ne converrai!

Aspetto il tuo commento di risposta,
ciao, ALessandro
  SAndro  [3 Agosto 2010 - 15:29]
Un viaggio in un luogo lontano, molto lontano.
Le fotografie dipingono paesaggi maestosi e scorci pittoreschi, ma forse mancano quelle immagini di collegamento, cioè quelle che dovrebbero raccontare davvero l'esperienza del viaggio. Alcune, come quella dell'auto o della piazza o del negozio di artigianato "riempiono", secondo me, solo in parte quel discorso del viaggio raccontato e non solo fotografato nelle sue tappe e particolarità.

Le ultime due foto le trovo un po' fuori posto, la prima forse per il tipo di ritocco che la differenzia e la seconda per il soggetto flashato.



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