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Bambini in Etiopia


di Simona Ottolenghi
20 immagini - 1.63 mb
data di pubblicazione: 6 Giugno 2008

luogo: Etiopia


tags: africa, bambini, etiopia, viaggi

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664 preferenze  vota

(10 commenti)
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Dopo aver raccontato uno scorcio della vita nei mercati dell’Etiopia, propongo qui un altro scorcio di questo paese: i bambini.

Come avevo già scritto nel precedente report, è stato molto difficile fotografare, soprattutto perché era difficilissimo riuscire a creare alcun tipo di rapporto che non fosse il contrattare i soldi che dovevamo pagare per uno scatto.
Solo coi bambini è stato possibile scambiare qualche parola: spesso nei villaggi i più “colti”, quelli che studiavano nella scuola di qualche villaggio più o meno lontano dal loro, erano contenti quando arrivavano i gruppi di turisti. Era un modo per poter scambiare due parole in inglese, un modo per raccontare del villaggio, e per noi di capire dove eravamo, capire un po’ di usanze che altrimenti sarebbero rimaste ignote... e soprattutto ci tenevano lontane tutte quelle persone che iniziavano a tirarci in tutte le direzione immobilizzandosi in attesa dello scatto (e quindi dei soldi!)… e io col mio bel tele venivo circondata!

Scopri questo reportage con la visualizzazione in modalità slideshow.


reportage

lo sguardo di questo bambino era incredibile, si trovava nella piccola comunità di Oromo, composta da sole 3 capanne e famoso per le pitture murali all’esterno delle capanne stesse



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bimbi nel villaggio di Dorze, appena fuori il mercato



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bimbi nel villaggio di Dorze, appena fuori il mercato



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villaggio vicino al mercato di Fasha



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pausa studio”! un po’ di matematica nel villaggio



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questi bambini erano in un villaggio sperduto sulla strada. Anche qui non siamo riusciti a scampare al “one photo, one birr”!



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il padre sembra voler proteggere il figlio dai nostri tele-cannoni!



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siamo nel villaggio di Arbore, dell’omonima etnia. Come si può notare dalla foto, il bambino coi dipinti sul corpo aveva qualcosa a che dire sul mio scatto!



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bambina decorata con perline colorate e con uno strano “copri-testa” nel villaggio Arbore



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direi particolare la piuma che spunta dalla testa di questo bambino nel villaggio Arbore!



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bambini alla cerimonia del “salto del toro”, una vera e propria iniziazione di un giovane del villaggio all’età adulta. La sfida consiste nel riuscire a saltare su 4-5 tori senza cadere, pena la derisione e l’umiliazione da parte di tutto il villaggio



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villaggio di Rate, etnia Galeb



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questo è il gruppo di foto che preferisco. Siamo vicino al lago Turkana, i villaggi vicini sono di etnia Galeb. E’ il posto più autentico e meno contaminato dalle solite “scenografie mobili” di posa. I bambini volevano giocare, l’atmosfera era molto più leggera e spontanea di quella finora incontrata. Si divertivano a stare di fronte alla macchina fotografica… l’ho anche “prestata” ad alcuni di loro che hanno tirato fuori immagini molto originali!



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lago Turkana



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lago Turkana



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lago Turkana



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bambino in un villaggio dei Karo, situato in una posizione spettacolare su di un promontorio che domina un’ansa del fiume Omo



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bambino col volto dipinto in braccio alla madre, in un villaggio di etnia Mursi



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vicino al mercato dei Borana



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chiesa ortodossa di Dinsho dove proprio quel giorno (unico all’anno) si celebrava una festa in onore della Madonna; una gran folla intona canti festosi e preghiere e si muove in processione in senso circolare attorno alla chiesa. Le donne sono completamente coperte da un velo bianco che le copre fino alla testa. Tutto molto bello e veramente suggestivo



Ringrazio Daniele che a cui ho “rubato” un po’ di fondamentali appunti del viaggio.

Scopri questo reportage con la visualizzazione in modalità slideshow.



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commenti
  EliMaisha  [19 Settembre 2012 - 22:29]
Belle, bellissime foto, intense, spontanee... foto che mi strappano un sorriso e mi trasmettono emozioni (come tutte le tue foto)! :)
  kruger  [18 Agosto 2012 - 19:05]
Un reportage di elevata qualità. Uno dei migliori da una fotografa sensibile e dotata di un non usuale senso estetico.
  Maxx  [9 Marzo 2012 - 21:36]
Otto come sempre fantastica" ci sono alcune foto che sono veramente  straordinarie!
  morgana  [4 Maggio 2009 - 21:48]
Una sola parola....Sublime
  melisendo  [18 Gennaio 2009 - 09:24]
Viaggiare fa parte del mio lavoro: sono geologo, o meglio geomorfologo, ed in particolare studio le dinamiche evolutive delle forme del rilievo nei diversi ambienti morfoclimatici. A questo si qggiunge il piacere del fotografare per documentare gli studi, per la didattica e infine per gusto personale. Mi pare di capire che anche tu ti muovi in un quadro simile. Ciao e complimenti per i tuoi lavori.
  Simona8  [17 Gennaio 2009 - 12:06]
grazie melisendo. il tuo approccio sul fotografare la gente delle "terre lontane" è più o meno lo stesso mio... il problema, soprattutto in questo viaggio, è che spesso chi vuole essere fotografato non solo vuole soldi per lo scatto, ma di conseguenza si mette immediatamente in terribile pose assolutamente non-fotografabili. è per questo che in quei contesti generalmente non fotografavo proprio oppure cercavo di rubare qualcosa di più spontaneo... per quanto riguarda la tua domanda, sicuramente si... diciamo intanto che il mio approccio fotografico sta un pò cambiando dal ritratto molto stretto alla foto più di reportage, ovvero sto iniziando ad avere l'esigenza di raccontare e quindi non posso che approfondire anche gli ambienti contestualizzando la gente che fotografo (che comunque rimane il mio soggetto preferito!). come mai viaggi tanto da quelle parti?
  melisendo  [17 Gennaio 2009 - 11:37]
Dimenticavo: il reportage mi piace molto, come pure mi piace la naturalità delle immagini dal punto di vista cromatico. L'ultima foto è deliziosa, e forse la più spontanea. Oltre a questo sui bambini e a quello sui mercati pensi di approfondire il discorso relativo all'ambiente in cui vivono le genti che hai fotografato?
  melisendo  [17 Gennaio 2009 - 11:27]
La mia esperienza in luoghi tipo l'Etiopia, o il Tchad o il Senegal, o altri paesi che io chiamo semplicemente "terre lontane" mi ha insegnato questo: capire rapidamente se la persona, o le persone, grandi o piccole che siano, che hai davanti gradiscano essere fotografate oppure no. Se è no rinuncio subito allo foto in modo che sia ben chiaro che non sto fotografando, altrimenti è tacitamente inteso che l'immagine può prendere qualunque strada. Certamente è banale quanto ho detto, ma è la linea di condotta che ho sempre seguito.
  Simona8  [6 Giugno 2008 - 12:40]
grazie nicola!
il discorso della privacy è abbastanza complicato, e in realtà nemmeno io so bene come muovermi... se vedi il report che ho pubblicato sui nomadi, per esempio, ho messo solo foto in cui le persone non sono riconoscibili.
per quanto riguarda questo tipo di foto invece, è praticamente impossibile mettersi a chiedere liberatorie a gente che non sa nemmeno leggere e scrivere, e che credo mai verrà a conoscenza delle pubblicazioni.
Se per esempio sfogli libri di fotografie fatte in africa, india, o posti del genere, sono pieni di foto di bambini che suppongo non abbiamo lasciano alcuna autorizzazione.
probabilmente il fotografo di cui parli ha fotografato in una struttura "chiusa" e in questo caso posso capire che si possa fare dei problemi.

Forse qualcuno potrà chiarirci meglio le idde!!
  EnneKappa  [6 Giugno 2008 - 12:06]
Veramente bello! Complimenti!
Una domanda: ieri sono stato ad una mostra a Venezia di un fotografo che ha lavorato in una casa famiglia a Lima e mi diceva che era restio a pubblicarle per il problema della privacy essendo comunque foto di minori. E` lui che e` paranoico o effettivamente potrebbero esserci problemi?



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