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Portfolio


Attraverso la linea


di Daniele Marcucci
15 immagini - 921 kb
data di pubblicazione: 13 Ottobre 2010

luogo: Israele


tags: ebrei, israele, linea, marcucci, palestinesi, portfolio

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(8 commenti)
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Attraverso la linea

Esiste una linea ben precisa fra Israele ed i Territori Palestinesi e non coincide necessariamente con la linea verde delle cartine ufficiali. E’ la linea che solca le due società dentro e fuori e le rende un mosaico sociale difficile da ricomporre. Questo reportage propone frammenti delle diverse realtà, come pezzi di un puzzle ancora sparsi sul pavimento, nel tentativo di rimettere insieme il quadro complessivo.



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reportage

At the beach

La prima cosa che mi colpisce appena arrivo è che Israele è un paese in guerra: a 18 anni i ragazzi prestano tre anni di servizio di leva, le ragazze due, durante i quali fanno spesso ritorno a casa, spostandosi all’interno del paese. Le tute verdi e le armi entrano così a fare parte della quotidianità del paese, tanto che non è raro vederle in contesti altrimenti impensabili.



reportage

Traffic jam

A seguito della guerra del 1949 alcune zone palestinesi sono passate sotto il controllo dello stato di Israele ed i palestinesi che non sono stati espulsi sono diventati cittadini arabi israeliani. Ad oggi si stima che gli arabi israeliani siano circa 2 milioni, concentrati nelle città arabe del paese che non è difficile distinguere dalle moderne città a maggioranza ebraica.



reportage

Dead See experience

L’elevatissima salinità rende impossibile la vita in queste acque, da cui il nome di Mar Morto. D’altra parte ne fa anche la principale attrazione turistica d’Israele e vi si incontrano turisti di ogni tipo.



reportage

Damascus gate

Gerusalemme è da sempre una città divisa, in cui i quattro quartieri – arabo, armeno, cristiano e ebreo – costituiscono microcosmi paralleli. Ogni giorno migliaia di arabi provenienti da Gerusalemme Est entrano nella città vecchia dalla porta di Damasco, sotto l’occhio vigile della polizia israeliana. Uno dei migliori spettacoli offerti dalla città è osservare il mutamento del flusso umano alle diverse ore del giorno.



reportage

Shisha

Venditori arabi di Akko fumano la Shisha al riparo dal sole di mezzogiorno.



reportage

Dheisheh Camp

Il campo di Dheisheh è un campo rifugiati creato dall’ONU nel 1949 per ospitare temporaneamente i palestinesi di 45 villaggi situati nei dintorni di Betlemme, costretti ad abbandonare le loro case durante la guerra del 1948. Secondo stime del UNRWA il campo attualmente ospita circa 13000 persone, di cui il 40% ha meno di 14 anni.



reportage

Smiles in the camp

Il centro culturale Ibdaa organizza attività sportive e ricreative per i bambini del campo di Dheisheh. La squadra di basket femminile è la più titolata fra tutti i campi rifugiati dal Libano alla Giordania.



reportage

Women and man

L’area antistante il Muro Occidentale è un luogo di preghiera aperto a persone di tutte le religioni. Esiste una sola distinzione: gli uomini devono accedere dalla parte sinistra, mentre la parte destra, circa il 30% della lunghezza del muro, è riservata alle donne.



reportage

The wall and the woman

E’ difficile dare un’unica definizione per questo muro di cemento, trincee e filo spinato lungo 700 km. Secondo gli israeliani ha contribuito a diminuire drasticamente gli attacchi terroristici nel territorio israeliano. Secondo i palestinesi ha provocato ingenti danni economici e sociali alle comunità arabe che vivono ai due lati del muro. E nessuna delle due posizioni sembra attaccabile.



reportage

Overlooking the Temple Mount

Nel centro di Gerusalemme, a poche decine di metri di distanza fra loro, si trovano i luoghi santi di tre religioni: la Cupola della Roccia sacra ai mussulmani, il Muro Occidentale sacro agli ebrei e la Basilica del Santo Sepolcro sacra ai cattolici. Con una simile concentrazione di simboli religiosi, il controllo di Gerusalemme è stato ragione di guerre negli ultimi duemila anni di storia.   



reportage

On the roofs

I tetti sono un ottimo punto di osservazione per conoscere Gerusalemme, ma anche una scorciatoia per evitare la calca dei vicoli sottostanti. Incrociamo un allievo di una scuola ebraica che torna a casa dopo la lezione della mattina.


reportage

All the Women from Jerusalem

Incontri fra sacro e profano lungo la Via Dolorosa di Gerusalemme.



reportage

What is the young soldier thinking?

I soldati israeliani che pattugliano le strade sono soprattutto giovani di leva. Ragazzi e ragazze che non rinunciano alla sigaretta, al rossetto o ai capelli rasta.



reportage

From Sfat

Un giovane ultraortodosso ha appena visitato la sinagoga di Ha’Ri Ashkenazi, a Sfat. Questa piccola cittadina fra le colline dell’alta Galilea, la culla del misticismo ebraico, è stata il luogo di una battaglia porta a porta durante la guerra del 1949.



reportage

Olives mount

Gerusalemme è prima di tutto una città biblica. Uscendo dalla porta dei Leoni, ad est, ci si trova davanti il monte degli ulivi, il luogo in cui secondo Zaccaria Dio inizierà a resuscitare i morti il Giorno del Giudizio. E qui si trova il più grande cimitero ebraico della città, che con il chiarore delle lapidi forma una specie di toppa fra il verde degli ulivi. Vista la profezia, non stupisce che gli ebrei vogliano essere seppelliti proprio qui. 



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commenti
  murcog  [17 Marzo 2013 - 11:16]
interessantissimo e bello. complimenti
  Daniele  [21 Ottobre 2010 - 19:37]
Grazie a tutti per i commenti.

Come vi potete immaginare durante un viaggio in posti come questi si vedono tante storie che ci piacerebbe raccontare e si scattano tante foto, fra cui poi dopo è difficile scegliere. Questa volta, quando ho iniziato a selezionare quelle che raccontassero le mie impressioni, mi sono accorto che tutte le foto che mi sembravano più significative avevano qualcosa in comune: il contenuto umano, le persone. E' proprio la diversità delle persone che ho incontrato - come si vestono, come si comportano, dove vivono - l'elemento che meglio racconta la complessità di questo territorio.
E allora ho provato a renderlo in fotografia.
  SAndro  [19 Ottobre 2010 - 10:46]
Molto bravo.
Un notevole ritratto di un luogo denso di contraddizioni, un reportage che non sfigurerebbe in qualche galleria o festival fotografico. Molte foto "parlano", bellissima la soldatessa sulla panchina col fucile sulle gambe, i due soldati che dormono su una terrazza con vista della cupola della moschea, oppure la donna che galleggia vestita sulle acque del salatissimo Mar Morto.
Davvero un bellissimo lavoro, che dimostra una sensibilità e cura nel dipingere questa terra.
Mi piace anche questo uso delicato del bianco e nero, senza eccedere in forti contrasti, come ci si aspetterebbe per esacerbare le diversità.
  Griccio  [17 Ottobre 2010 - 23:40]
Bellissimo reportage, raffinato bianconero, immagine ricche di significato e di vita vissuta; da guardare mille volte!
  EnneKappa  [17 Ottobre 2010 - 10:29]
Veramente un reportage di alta qualità. 
Per me tutte queste foto raccontano una storia.
Significative "Women and man" e "What is the young soldier thinking?" che insieme fanno notare la contraddizione che quando si tratta di religione la donna arriva sempre seconda mentre se si parla di guerra non si fanno distinzioni.

Complimenti!
  kruger  [14 Ottobre 2010 - 18:50]
Un reportage "centrato", bello per le  foto e per il taglio giornalistico. La foto The wall and the woman parla da sola. Complimenti
 laura [14 Ottobre 2010 - 12:17]
  Il Lele  [13 Ottobre 2010 - 08:20]
bellissimo reportage! complimenti. belle tutte ma women and man è in assoluto quella che preferisco e che racconta da sola una storia.



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