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Mostra

Piero Gilardi e Steve McCurry - Time after Time

mostra di fotografia

10 Luglio 2010 - 5 Settembre 2010
Lu.C.C.A. – Lucca Center of Contemporary Art
Via della Fratta, 36 - Lucca
orario: 10-19 tutti i giorni, 11-20 domenica, chiuso lunedì
info: 0583 571712 - info@luccamuseum.com
www.luccamuseum.com
ingresso: 7€ (intero), 5€ (ridotto)

tags: afghanistan, gilardi, lucca, mccurry, natura, tappeti, time

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Esposte 25 opere dell'artista italiano Piero Gilardi e 20 fotografie del fotografo e fotoreporter statunitense Steve McCurry. Ad ognuno dei due artisti è dedicato un piano del museo lucchese, per un percorso che non vuole dunque proporre un confronto tra i due artisti, ma un viaggio attraverso due diverse riflessioni sul tempo.

La mostra “Time After Time” parte infatti dal presupposto che ogni individuo, a prescindere dal proprio momento storico, possa avere un rapporto oggettivo e soggettivo con il tempo. I due artisti manifestano l’intraprendenza di riflettere sul concetto del tempo che passa e che si dissolve, ma al tempo stesso, bloccando o ri-creando frammenti di vita, manifestano dimensioni di un tempo senza tempo. L'artista italiano ed il fotoreporter statunitense riescono a dare origine ad una lucida e solenne danza del tempo che suggerisce quanto l’agire umano possa essere condizionato dallo scorrere, più o meno controllabile, degli eventi.

mostra
Con i suoi “Tappeti-natura”, Piero Gilardi propone da una parte lo scorrere del tempo cronologico attraverso il passaggio delle stagioni e dei luoghi presi in considerazione; dall’altra un frammento di natura ricreato in vitro, ma con un Dna alterato, che richiama, ricorrendo al concetto di tempo esistenziale, a un ordine universale indispensabile per l’armonia di tutte le cose. I suoi “Tappeti-natura” corrispondono ad una personale rielaborazione del concetto di Natura che deve confrontarsi con la storia, con il presente in divenire, con lo spazio e con il tempo in progress della vita vera. “Spero di poter riunire tutti i tappeti che sto realizzando in un luogo largo e piano racchiuso da una cupola opalescente: in quell’ambiente rarefatto l’immagine di ogni tappeto comincerà a dilatarsi e deformarsi secondo un ritmo organico incomprensibile ma accettabile”.

Con i ritratti della “Ragazza afgana”, realizzati l’uno a distanza di diciassette anni dall’altro, di “Kuchi Shepherd” e di “Shepherdess”, Steve McCurry manifesta l’affascinante, imprevedibile e impietoso scorrere del tempo: “Era un momento preciso nel tempo, eppure oltre il tempo (…). Mi sono reso conto che si trattava della stessa ragazza. I suoi occhi avevano la stessa intensità (…). La pelle mostrava i segni del tempo, c’erano delle rughe, ma il suo aspetto era straordinario come 17 anni prima”. Immagini proposte insieme a scatti quasi meta-reali come “Taj Mahal Reflection”, “Camels in Oil Fire” e “Landscape with Horse” dove, invece, si rivelano i concetti di tempo primordiale, memoriale e ideale. La memoria di ogni luogo sembra essere violata dalla volontà di perpetuarne la sua storia attraverso la fantasia di chi lo percepisce e lo vive.

Steve McCurry
Nato a Philadelphia nel 1950, Steve McCurry studia cinema e storia alla Pennsylvania State University. Inizialmente pensa di dedicarsi alla realizzazione di documentari, ma comincia ben presto a collaborare come fotografo con un giornale locale. Dopo tre anni decide di recarsi in India dove rimane per due anni e compone il suo primo vero portfolio con immagini di questo viaggio. In seguito alla pubblicazione del suo primo lavoro importante sull'Afghanistan, collabora con alcune delle riviste più prestigiose: Time, Life, Newsweek, Geo e il National Geographic.
Inviato su mille fronti di guerra, Steve McCurry si è sempre spinto in prima linea rischiando la vita pur di testimoniare gli effetti e le conseguenze dei conflitti in tutto il mondo. Membro dell'agenzia Magnum dal 1985, vincitore di molti premi fotogiornalistici (tra cui due World Press Photo Awards), autore del celeberrimo reportage sulla ragazza divenuta icona del conflitto afghano sulle pagine del National Geographic nel mondo, Steve McCurry è uno dei maestri contemporanei del fotogiornalismo. Ogni suo ritratto racchiude un complesso universo di esperienze, storie, emozioni, dolori, paure, speranze. “Ho imparato a essere paziente. Se aspetti abbastanza, le persone dimenticano la macchina fotografica e la loro anima comincia a librarsi verso di te”, spiega McCurry. Steve McCurry ha fatto del viaggiare una sua dimensione di vita: “Perché già il solo viaggiare e approfondire la conoscenza di culture diverse, mi procura gioia e mi dà una carica inesauribile”.

Piero Gilardi
Piero Gilardi nasce a Torino nel 1942. Nel 1963, realizza la sua prima mostra personale “Macchine per il futuro”. Due anni più tardi realizza le prime opere in poliuretano espanso ed espone a Parigi, Bruxelles, Colonia, Amburgo, Amsterdam e New York.
A partire dal 1968 interrompe la produzione di opere per partecipare all'elaborazione tecnica delle nuove tendenze artistiche della fine degli anni '60: Arte Povera, Land Art, Antiform Art. Collabora alla realizzazione delle due prime rassegne internazionali delle nuove tendenze allo Stedelijk Museum di Amsterdam e alla Kunsthalle di Berna. Nel 1981 riprende l'attività nel mondo artistico, esponendo in gallerie delle installazioni accompagnate da workshops creativi con il pubblico.
A partire dal 1985 inizia una ricerca artistica con le nuove tecnologie attraverso l'elaborazione del Progetto “IXIANA” che, presentato al Parc de la Villette di Parigi, prefigura un parco tecnologico nel quale il grande pubblico poteva sperimentare in senso artistico le tecnologie digitali. Nel corso degli ultimi anni ha sviluppato una serie di installazioni interattive multimediali con una intensa attività internazionale. Insieme a Claude Faure e Piotr Kowalski, ha costituito l'associazione internazionale “Ars Technica”. Ha pubblicato due libri di riflessione teorica sulle sue varie ricerche: Dall'arte alla vita, dalla vita all’arte (La Salamandra, Milano 1981) e Not for Sale (Mazzotta, Milano 2000 e Les Presses du réel, Dijon 2003).
Attualmente sta promuovendo il progetto di un grande “Parco d’Arte Vivente” nel quale si compendiano tutte le sue esperienze relative al mutamento della natura dell’arte in senso relazionale.

Inaugurazione su invito 9 luglio 2010 ore 21



Testo e immagini tratti dal comunicato stampa ufficiale.




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