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Mostra

Sogni e incubi. La fotografia cambogiana del 900

mostra di fotografia
FotoGrafia - Festival Internazionale di Roma 2006

7 Aprile 2006 - 30 Aprile 2006
Museo di Roma in Trastevere
piazza S. Egidio, 1b - Roma
orario: 10-20 tutti i giorni, chiuso il lunedì
info: 06 5816563 - www.comune.roma.it/
museodiroma.trastevere
ingresso: 4€ (intero), 3€ (ridotto) Share
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C'era una volta un piccolo e incantevole regno del quale, verso la fine del XIX secolo, l'Occidente scoprì con stupore le testimonianze di un passato mitico. All'ombra di montagne-templi ricoperte dalla giungla viveva un popolo felice avvolto nell'immensa dolcezza del buddismo asiatico. I festeggiamenti, i ringraziamenti agli dei, i riti quotidiani, nulla era concepito senza l'arte, senza il mistero. Come all'epoca angkoriana, le sublimi Apsaras, le danzatrici celesti, partecipavano a tutte le cerimonie e fungevano da intermediari fra gli dei, gli uomini e i loro sovrani. Ma a partire dal 1970, la Cambogia sarà travolta dagli orrori della guerra del Vietnam, allargata anche al suo territorio. Con la vittoria dei khmer rossi, il paese conoscerà l'abominio del genocidio. Quasi un quarto della popolazione sarà decimato da fame, malattie, torture.
La fotografia permette facilmente di evocare con tocchi impressionistici l'atmosfera meravigliosa di un'epoca idilliaca appena offuscata da un'amministrazione coloniale apatica. Di contro, ci lascia interdetti quando ci getta in faccia la quotidianità dei carnefici, i khmer rossi, della prigione S21. Uomini e donne simili a voi e a me che mettevano in pratica atrocità quotidiane come se fossero normali compiti amministrativi. Testimoni di un nuovo Rinascimento, oggi le celesti Apsaras sono di ritorno. Ma a trent'anni dalla fine del regime di Pol Pot molti cambogiani delle nuove generazioni risentono ancora degli strascichi del genocidio.

Christophe Loviny





Testo tratto dal sito ufficiale del Festival Internazione FotoGrafia di Roma (www.fotografiafestival.it).



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