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Mostra

Mario Cravo Neto - L'eterno presente

mostra di fotografia
LUCCAdigitalPHOTOfest 2008

15 Novembre 2008 - 9 Dicembre 2008
Palazzo Guinigi (II° piano)
Via Guinigi, 29 - Lucca
orario: 13:30-19:30 tutti i giorni, 10:00-19:30 sabato, domenica e festivi
info: 0583 1800106 - 0583 5899215
info@toscanaartifotografiche.it
www.luccadigitalphotofest.it
ingresso: 3€ (intero), 15€ (cumulativo tutte le mostre), 5€ (cumulativo scuole)

tags: 2008, cravo, digitalphotofest, eterno, festival, lucca, neto, presente

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mostra
LUCCAdigitalPHOTOfest 2008
15 novembre / 9 dicembre - Lucca
vai alla scheda dell'evento - www.luccadigitalphotofest.it



Mostra a cura di Giuliana Scimé

Talvolta mi chiedo se il mondo reale sia effettivamente così lontano da quello dell'immaginario.
Durante l’infanzia gli adulti ci forzano a tarpare la fantasia e i sogni ad occhi aperti per guidarci verso quella che loro chiamano realtà. Ci viene insegnato che il regno dell’immaginazione è falso e pericoloso.
Ma c’è una parte del nostro essere, talvolta minima, talvolta più grande - dipende dall’individuo - che si cela in quella sfera dell’ immaginario e che ci aiuta a sopravvivere.


mostra

copyright Mario Cravo Neto


Gli artisti sono quegli esseri fortunati che non percepiscono la linea di demarcazione tra realtà e immaginazione. Essi hanno la straordinaria facoltà di superarla in completa libertà. La fantasia è intrisa di realtà e la realtà è la sorgente da cui scaturisce la loro creatività.
Mario Cravo Neto ha il dono di essere perfettamente consapevole del mondo che lo circonda ed al tempo stesso di interiorizzarlo e interpretarlo trasformando la sua realtà/immaginazione in arte.
Egli ha avuto una formazione da scultore - suo padre Mario Cravo è stato uno dei maggiori scultori latino americani - ed ha studiato alla fine degli anni ’60 all’ Art Students League a Manhattan, dove si è concentrato sulla street photography.
Tornato a Bahia ha lavorato come scultore fino al 1975, quando un grave incidente automobilistico lo ha costretto in un letto per circa un anno.
Qualche tempo prima Mario aveva trovato un vecchio telone da camion e lo aveva conservato, ne apprezzava il materiale e la consistenza, la texture provata dalle intemperie e le caratteristiche visive e tattili.
Così, quasi per gioco, per ammazzare il tempo durante le lunghe ore di convalescenza a letto, iniziò a chiedere a coloro che lo andavano a visitare di posarvi di fronte, iniziò a fotografare…

Un’esperienza triste che si trasformò in una nuova vita artistica..
Un nuovo modo di fare arte.
La casualità è veramente casuale? O c'è un disegno recondito che guida verso una meta precisa e predestinata?

Da quella insolita esperienza, Cravo Neto si avvicinò alla fotografia servendosi anche di alcuni elementi accessori come piccoli oggetti, animali, icone bizzarre pensate per dare ai suoi ritratti un significato più pregnante.
Non quindi semplici ritratti, ma metafore di pensieri e voli interiori.
Il suo lavoro in bianco e nero è un tributo ad una cultura assolutamente unica a Bahia dove Mario Cravo Neto è nato e vive.
Egli dice: “"O baiano é uma família à parte do resto do Brasil” (la gente di Bahia è un popolo a sé in Brasile)
In effetti l'atmosfera culturale di Bahia è una singolare alchimia di credenze religiose e filosofiche che Cravo Neto riesce a svelare attraverso le sue meravigliose immagini.
Egli è uno dei pochissimi maestri della luce che riesce a conferire quel rilievo tridimensionale alle sue opere che richiama i bassorilievi rinascimentali, un artificio acquisito grazie alla sua formazione da scultore.

Toni scuri squarciati da sprazzi di bianco costruiscono un'immagine che è tanto semplice nella percezione visiva, quanto complessa nel suo significato intrinseco.
Tuttavia il significato delle sue opere è chiarissimo per chi abbia un animo puro in grado di leggere la trama segerta dei suoi racconti più intimi.
Un perfetto connubio di forme eleganti e equilibrio simmetrico comunica spiritualità e sensualità intense, come nei capolavori dei grandi maestri italiani, da Raffaello a Tiziano, da Michelangelo a Bernini.
Il parallelo potrebbe sembrare azzardato, ma in realtà anche questi artisti erano ispirati da una profonda sensibilità religiosa e al tempo stesso dipingevano la sensualità più terrena. Le due sfere dell'essere umano più contrapposte e complementari.
E le opere di Cravo Neto rappresentano l'essenza della natura umana nelle sue virtù più belle e peculiari.
Ciò che è più sorprendente ed affascinante è la pace, il silenzio, che si diffonde dalle sue opere.
Sedete di fronte ad un'immagine di Mario Cravo Neto e lasciate che la vostra mente e la vostra anima volino via verso parole sconosciute, in completa quiete e relax ... scoprirete quel misticismo vibrante che stavate cercando.


Mario CRAVO NETO
nasce a Salvador, Bahia, nel 1947. Cresciuto in una famiglia di artisti, il padre Mario Cravo Junior è considerato il più importante scultore brasiliano e uno dei preminenti artisti dell'America Latina, il giovane Cravo Neto ha iniziato a interessarsi di scultura e fotografia all'età di diciassette anni. Adolescente, viaggia con la famiglia in Europa dove scopre musei e luoghi storici e incontra numerosi artisti. In particolare, Emilie Vedova e Max Jakob dischiudono nuovi orizzonti creativi al giovane Mario Cravo Neto. Rientrato in Brasile nel 1965 termina gli studi e nel 1968 si iscrive al "Art Student League" di New York, diretta da Jack Krueger, uno dei precursori del movimento concettuale. Due anni di studio che sono stati fondamentali per la sua formazione di uomo e di artista. A New York, produce la serie di fotografie a colori "On thè Subway" e fotografie b/n sugli aspetti dell'abbandono e desolazione dell'essere umano in una grande metropoli. Nel suo studio di Soho, sviluppa anche una ricerca tridimensionale sul 'terrarium': la cultura delle piante in uno spazio chiuso. Rientra in Brasile nel 1970, sull'orlo di una crisi nervosa da stress. Espone per la prima volta alla XII Biennale di San Paolo. L'opera è una grande installazione delle 'sculture viventi' create a New York. A questa prima esperienza, seguiranno numerose mostre personali e collettive in Brasile e all'estero. Nel 1975 è vittima di uno spaventoso incidente automobilistico che lo costringe a letto immobilizzato per quasi un anno. In quel periodo di inattività, appunta l'attenzione sulla fotografia 'messa in scena', avvalendosi della collaborazione degli amici che lo vanno a trovare (i soggetti delle sue immagini) e di oggetti di uso comune. Dall'esperienza di allora Mario Cravo Neto si dedica alla fotografìa, sviluppando il suo stile inconfondibile che ha raffinato negli anni successivi, fino ai recentissimi lavori. Mario Cravo Neto si dedica anche alla produzione di film a corto metraggio e video. Vive e lavora a Salvador de Bahia.



Testo tratto dal comunicato stampa ufficiale.



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commenti
  SAndro  [11 Dicembre 2008 - 20:18]
Forse una delle più belle del festival!!
Emozionante, così intima e fuori da ogni schema.



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