Le fotografie di
Iseult Labote sono quadri senza alcun “trucco”, senza aggiustamenti o correzioni, senza messa in scena o regia. Sono fotografie nello stato puro che fissano in maniera decontestualizzante e a-temporale dei soggetti. Soggetti che in se e per se non hanno nulla di straordinario o di tragico ma che nello scatto astratto e figurativo al tempo stesso di Iseult Labote sono minacciati dal tragico sentimento della perdita. Sono paesaggi urbani reali, per di più presi nelle zone periferiche industriali – cantieri, materiali edili, sfasci, rotami, fabbriche - che nella loro entità di soggetti reale perdono la propria identità per acquisire nella visione che ci dà Iseult Labote una seconda vita: non più materia ma dematerilizzata, poetica, metafisica. Una nuova realtà emotiva, sentita, vissuta ne emerge e acquista dignità e essenza estetica. La realtà viene sublimata senza perdere le tracce del vissuto.
Le fotografie di Iseult Labote sono metafore sia della vita fisica, reale sia della vita psichica, oltre il reale. Le inquadrature, le angolazioni inconsuete, i fasci di luce accorrano a creare un nuovo ordine percettivo che va al di là della riproduzione analogica del reale per aprire un mondo “altro”, che da impercettibile diventa percettibile, tangibile, sensibile.
Iseult Labote
Nata a Ginevra, d’ origine greca, studia storia del arte e scienze politiche a l’Università di Ginevra. La sua passione per la fotografia la porterà in seguito a vari soggiorni di studio a Roma, Atene, New York, Singapur, Mosca. Al suo ritorno a Ginevra si dedica esclusivamente all’arte fotografica.
Le sue opere sono in collezioni private e pubbliche in Svizzera Stati Uniti, Francia, e Italia e Grecia.
Tra le istituzioni pubbliche che hanno acquisito le sue opere ricordiamo Fonds cantonal de décoration et d’art visuel de l’Etat de Genève, la Cité Universitaire de Genève, la Banque Nationale de Grèce.
Testo tratto da ExibArt (
www.exibart.com).
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