Ottobre 2008, mese della salute mentale. Trent'anni fa nasceva la legge 180, a tutti nota come legge Basaglia, e si dava il via alla chiusura definitiva dei manicomi in Italia. Quarant'anni prima, nel 1968, due affermati fotografi italiani Carla Cerati e Gianni Berengo Gardin, avevano documentato in un agghiacciante reportage fotografico la situazione manicomiale negli ospedali psichiatrici italiani. Ne era nato l'anno dopo un libro curato dallo stesso Basaglia e intitolato significativamente Morire di classe. Molti ritennero, e tra questi in prima fila Primo Levi, che queste "immagini dure di donne e uomini prigionieri, incarcerati, legati, puniti, umiliati, ridotti a sofferenza e bisogno" abbiano fortemente contribuito a sensibilizzare l'opinione pubblica, favorendo la rivoluzione basagliana allora solo all'inizio.
Il lavoro della Cerati, spesso ai limiti della clandestinità, era incentrato anche su quello che lei chiama semplicemente "
il manicomio di Firenze", cioè San Salvi. Oggi la Cerati, che ormai da oltre trent'anni affianca al lavoro di fotografo quello di affermata scrittrice - vincitrice di un Premio Campiello con "Un matrimonio perfetto", del Premio Comisso con "La cattiva figlia", finalista al Premio Strega con "La perdita di Diego" e che ha appena pubblicato con Marsilio editore “L’emiliana”, suo dodicesimo romanzo - ritorna a San Salvi, ospite dei Chille de la balanza - in una esposizione intitolata Prima di Basaglia. Morire di classe, presentando per la prima volta a Firenze proprio le foto di quel lontano 1968. Al vernissage, fissato per martedì 28 ottobre alle ore 17.30, interverranno gli antropologi Pietro Clemente e Paolo de Simonis, lo psichiatra Andrea Tanini e naturalmente la fotografa Carla Cerati impegnata ad offrire la sua "testimonianza" soprattutto ai giovani che, purtroppo, oggi danno tutto o quasi per facile e scontato.
L'esposizione
Prima di Basaglia. Morire di classe è uno dei momenti di maggior rilievo delle iniziative di "Ottobre mese della salute mentale" che si realizzano con il sostegno dell'Assessorato alle Politiche socio-sanitarie del Comune di Firenze. L'ingresso è naturalmente libero. L'importante mostra, con oltre 20 foto b/n in grande formato, include anche alcune immagini all'epoca non inserite nel libro di Basaglia; resterà aperta sino a venerdì 21 novembre.
Testo tratto dal comunicato stampa ufficiale.
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