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Mostra

Per una collezione di fotografia

mostra di fotografia

10 Giugno 2008 - 31 Agosto 2008
Castello di Rivoli
Piazza Mafalda di Savoia, Rivoli - Torino
orario: 10-17 dal martedì al giovedì, 10-21 dal venerdì alla domenica; chiuso il lunedì
info: 011 9565222 - info@castellodirivoli.org
www.castellodirivoli.it
ingresso: 6.5€ (intero)

tags: collezione, rivoli

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L'esposizione di opere fotografiche, attualmente esposte nella ManicaLunga, mostra una vasta selezione del patrimonio raccolto, nell'arco diun biennio, dalla GAM di Torino, con il proposito di integrare e arricchire la collezione di fotografia italiana del secondo dopoguerra, che il museo ha via via costituito nel corso degli anni, in un rapportodi stretta connessione con le mostre fotografiche che è andatoprogressivamente realizzando. L'addizione del nuovo nucleo di opere, che vengono oggi presentate, èfrutto del provvido impegno di acquisizioni, che - a partire dal 1999 -la Fondazione CRT ha attuato a favore del Castello di Rivoli e della Galleria Civica d'Arte Moderna e Contemporanea di Torino, offrendo un contribuito sostanziale all'ampliamento delle collezioni dei due musei e creando le condizioni che ne hanno promosso e favorito, nel tempo, la feconda collaborazione. La fotografia, nell'ambito dei differenti indirizzi di acquisizione che la Fondazione CRT ha saputo sapientemente individuare e armonizzare con le identità collezionistiche dei due musei, si è ad un certo punto iscritta, assai opportunamente, nell'orizzonte delle sue attenzioni.

mostra
Ed è in omaggio a detta provvidenza, contestualmente al desiderio di rendere disponibile al pubblico godimento un'ampia panoramica di risultati di forte qualità, che nasce questa mostra, che, sebbenenecessariamente priva del sostegno di un disegno critico che la ispiri, consente di avvicinare, con abbondanza di prove, la ricerca di ottofigure di rilievo nel quadro dell'esperienza fotografica che si èrealizzata in Italia, a partire dagli inizi degli anni Cinquanta, fino al tempo più recente. Mario Giacomelli, Ugo Mulas, Gianni BerengoGardin, Aurelio Amendola, Sandro Becchetti, Luigi Ghirri, ClaudioAbate, Francesco Jodice rappresentano, in ordine di generazione,altrettante prove della ricchezza di modi e di accenti che,nell'evoluzione profonda del gusto e degli stili, ha saputo esprimersie depositarsi, nell'arco di mezzo secolo di storia del mezzo e dellasua lingua.
In Mario Giacomelli (Senigallia, Ancona, 1925 - Ancona, 2000), le cuifotografie si impongono per un linguaggio personale e autonomo, ognisingola immagine vive grazie all'emotività che vi traspare, ma anche invirtù della sapiente elaborazione della stessa che si produce in fase di stampa. L'utilizzo dei diversi elementi tecnici ed espressivi dellafotografia, così come il netto contrasto tra i neri profondi e unbianco quasi accecante, sono tutti procedimenti che concorrono adottenere una forte espressività dell'immagine.
Ugo Mulas (Pozzolengo, Brescia, 1928 - Milano, 1973), interprete tra ipiù consapevoli del ruolo del fotografo nella riproduzione soggettiva della realtà, fin dalle prime immagini scattate nelle vie di Milano oall'interno del Bar Giamaica, si allontana apparentemente da ogni tipodi interpretazione per narrare la storia della città attraverso iritratti dei suoi protagonisti colti in gesti ordinari e consueti, cosìcome avverrà per quasi vent'anni di ricerca, nell'assiduo, quotidianoscrutinio del mondo dell'arte contemporanea. Avvicinatosi allafotografia nei primi anni Cinquanta, Gianni Berengo Gardin (Santa Margherita Ligure, Genova, 1930), si dedica soprattutto al reportage e ad una indagine di tipo documentaristico, per poi interessarsimaggiormente al paesaggio, inteso come felice dialogo tra natura eintervento umano e poi successivamente offrire spazio sempre più ampioed intenso alla propria vena di narratore, dedito a ritrarre, in unosguardo le infinite rivelazioni dell'espressione della vita e dellanatura umana.
Concentrandosi essenzialmente sulla riproduzione e sulla ritrattisticad'arte, Aurelio Amendola (nasce e vive a Pistoia), ha raggiunto nelproprio lavoro vertici di eccellenza. La sensibilità dimostrata nelcomprendere e fotografare la scultura, di cui ha fornito esemplaritestimonianze nelle serie dedicate a Canova e a Michelangelo, ritornaanche negli scatti più paesaggistici, nei quali protagonisti sonogli edifici storici o le grandi opere monumentali, esplorati nella lorotridimensionalità attraverso i tagli dell'inquadratura e la luce, allastregua di oggetti scultorei.
Da sempre cultore appassionato di cinema, Sandro Becchetti (Roma,1935), è noto soprattutto per avere realizzato, tra la fine degli anniSessanta e l'inizio degli anni Settanta, una serie di ritratti di notiprotagonisti dell'ambiente cinematografico, in un momento in cui Romastava diventando un crocevia culturale fondamentale anche per le star americane. La frequentazione, ai suoi esordi, di artisti dell'ambiente concettuale modenese come: Claudio Parmiggiani e Franco Vaccari, il suocostante sodalizio, successivamente intrattenuto con importanti architetti e scrittori contemporanei, ha fornito a Luigi Ghirri (Scandiano, Reggio Emilia, 1943 - Roncocesi, Reggio Emilia, 1992) le chiavi per attingere al serbatoio più segreto della propria sensibilitàe offrire, attraverso la propria fotografia, un vasto campionario di immagini senza tempo della vita e delle cose.
Anche Claudio Abate (Roma, 1943) ha vissuto il proprio impegno difotografo in una costante relazione con il mondo dell'arte contemporanea, dal quale ha attinto non solo una serie straordinaria di ritratti di artisti conosciuti, ma anche e soprattutto un ampio catalogo di immagini delle loro opere, tra le quali: lo scatto dell'installazione con i cavalli di Jannis Kounellis alla galleria L'Attico di Roma nel 1969 è uno degli esempi più significativi ecelebrati. Tra i più giovani e affermati fotografi italianicontemporanei, Francesco Jodice (Napoli, 1967) ha rivolto la propriaricerca ad indagare il mondo e la società contemporanea attraverso le trasformazioni subite dal paesaggio a seguito degli interventi umani. Interessato da sempre alle tematiche urbanistico-sociali, grazie anche al lavoro di ricerca sul territorio compiuto con il collettivo Multiplicity di cui è parte, compone attraverso le immagini, la sua personale mappa di una complessa geografia sociale.

GAM Galleria Civica d'Arte Moderna e Contemporanea di Torino.
La mostra è realizzata grazie al contributo di Fondazione CRT Progetto Arte Moderna e Contemporanea.

Testo tratto dal comunicato stampa ufficiale.




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