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Mostra

Luis Molina-Pantin

mostra di fotografia

24 Giugno 2008 - 28 Settembre 2008
Villa Bardini
Costa San Giorgio, 2 - Firenze
orario: 8.15-18.30 giugno-agosto, 8.15-18.30 settembre
info: 055 2340742 - cscsigma@cscsigma.it
www.bardinipeyron.it
ingresso: gratuito

tags: bardini, firenze, molina, pantin

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mostra
Per la prima volta a Firenze vengono esposte le fotografie dell’artista venezuelano Luis Molina-Pantin.
Una selezione di lavori ripercorre la ricerca di Pantin dalla fine degli anni ‘90 fino ad oggi: New landscapes, Chelsea Galleries e Studio informale sull’architettura ibrida, Vol.I. La narco-architettura e i suoi apporti alla comunità. (Calì-Bogota, Colombia) 2004-2005, costituiscono il percorso della mostra.

Le tre serie sono dedicate tutte ad un’idea di paesaggio immaginifico, metafisico, legato al ricordo all’idea di souvenirs, mettendoci di fronte la presenza dell’assenza di un luogo, di un oggetto, di una terribile storia di sfruttamento e arricchimento tramutata in una grottesca allegoria architettonica.

La mostra sarà allestita nello spazio BardiniContemporanea che si propone come nuovo luogo per Firenze dedicato all’arte di oggi.

Luis Molina-Pantin venezuelano è nato a Ginevra nel 1969 e vive a Caracas. Dal 1992 ha al suo attivo un’intensa attività espositiva internazionale, documentata in cataloghi e monografie, e le sue opere si trovano in collezioni private e museali. Ha partecipato alla IV Bienal di Mercosur di Porto Alegre, in Brasile, alla 25° Bienal de Sao Paulo, alla 7° Bienal de La Habana. Mapas Abiertos Fotografia Latino Americana 1991-2002, Fundacion Telefonica.

In Italia ha recentemente esposto alla Federico Luger Gallery (aprile-maggio 2008) la serie “Narco-Architettura e il suo contributo alla società”; l’intera mostra sarà esposta alla Biennale di Gwangju 2008, Corea del Sud, curata da Okwui Enwezor.



Testo tratto dal comunicato stampa ufficiale.



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commenti
  sisco!  [26 Settembre 2008 - 01:14]
Per quello che riguarda la location vedete i commenti sull'altra mostra che si è svolta in contemporanea (George Tatge - Presenze), anche se questo spazio è un po' lasciato a se stesso, quasi invisibile al visitatore distratto, senza tropp eindicazioni o inviti suggestivi alla vision.

L'esposizione è divertente (o quasi), l'esplosione kitsch di architetture in larga parte realizzate dai boss della droga per le proprie ville: incredibile cosa possono fare persone con un sacco di soldi senza nessun tipo di gusto per la bellezza! Nel complesso una mostra che merita la visione.



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