La motra presenta una ventina di scatti in bianco e nero sulla Polonia di oggi, in essi l'autore racconta il suo modo di rappresentare un paese in rapido cambiamento.
Bibliografia e note dell'autore
Non mi considero propriamente un fotografo. A me piacerebbe essere un narratore. So che mi dà serenità e pace farlo con la fotografia. Niente di più. Parlare per immagini è una passione che coltivo fin da quando ero bambino.
Sono nato a Treviso il 26 agosto 1975. Faccio i miei primi esperimenti addirittura con una Comet Bencini, mirino galileiano, è la metà degli anni ottanta. Poi questa parte di me si assopisce, e mi interesso di tutt'altro, fino ai diciotto anni. Da lì in poi avvio una relazione quasi sentimentale con un semplice corredo Pentax, la Mx prima, con un parco ottico standard, 28-50-135.
Poi una Me Super, quindi i primi passi nel 6x6 con macchine russe, una Kiev 88. Intanto comincio a stampare, mi metto a studiar le pellicole, l'argento. Poi è la volta della luce, fino al ritorno alle origini, al foro stenopeico. Non saprei indicare maestri, non ne ho avuti in senso stretto.
La mia fotografia è anzitutto una narrazione, condizionata dalla mia formazione e dalla mia sensibilità. E' la mia riflessione sul mondo che mi circonda. Per questa intimità ho cominciato molto tardi a considerare la possibilità di una esposizione di mie immagini. Ho comunque tratto le lezioni più importanti da Lewis Carrol e Jan Saudek, dal gruppo Kaliska di Łódź. Ho cercato sempre di stare tantissimo tempo per strada, con la macchina a portata di mano. Poi una sera mi son "scontrato" con l'immensa energia di un signore che si chiama Giovanni e che mi ha dato un gran bel calcio nel sedere.
Da quello comincia, anzi, ri-comincia questo viaggio. Che spero mi possa portare a spasso a lungo.
Inaugurazione mostra: Sabato 1 Dicembre 2007, ore 18.30
Curatori: Sergio Bergami e Roberta Lotto
Testo tratto dal comunicato stampa ufficiale.
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