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Mostra

Gregory Crewdson

mostra di fotografia

19 Dicembre 2007 - 2 Marzo 2008
Palazzo delle Esposizioni
Via Nazionale, 194 - Roma
orario: 10-20 domenica, martedì, mercoledì e giovedì, 10-22.30 venerdì e sabato, chiuso il lunedì
info: 06 39967500 - info@palaexpo.it
www.palazzoesposizioni.it
ingresso: 12,5€ (intero), 10€ (ridotto), 4€ (studenti - dal martedì al venerdì)

tags: crewdson, roma

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mostra
La mostra, a cura di Stephan Berg, presenta il percorso artistico del fotografo americano Gregory Crewdson a partire dagli inizi, risalenti agli anni 1987-88 con la cosiddetta serie "Early Work", fino alla serie più recente, intitolata "Beneath the Roses" (2003-2005), passando per le opere degli anni '90 tra cui la serie "Natural Wonder" e "Dream House".
La mostra è l'unica tappa italiana di un tour che tocca varie città europee: organizzata, in collaborazione con Gregory Crewdson, dal Kunstverein Hannover, offre una retrospettiva completa del lavoro dell'artista, nato a New York nel 1962, che è rappresentato in questa occasione da tutte le sue serie fotografiche più importanti, dai lavori giovanili che l'autore creò quand'era ancora studente, fra l'86 e l'88; alla serie "Natural Wonder" che riflette il fascino provato da Crewdson in rapporto ad eventi di una natura magica e mistica; alla serie "Twilight" (1998-2002) che segna il riconoscimento internazionale del fotografo americano. In queste immagini "l'intrigante e oscura energia di una natura indomabile giunge in salotto".

mostra
Nelle ultime serie "Dream House" (2002), e "Beneath the Roses", 2003-2005, Crewdson sembra lavorare decisamente più come un regista che come un fotografo. Le sue immagini, ambientate nell'America suburbana, rivelano come citazioni, riferimenti e motivi ispiratori più immediati i film e i miti di Hollywood e si rifanno al saggio sul perturbante di Freud, "Das Unheimliche". Le bellissime, complesse messe in scena sono preparate accuratamente con l'aiuto di un folto team di aiutanti, in studio o nelle location prescelte. Crewdson, che è stato un influente professore dell'Università di Yale, si mostra a sua volta influenzato, nelle sue precise e realistiche descrizioni dell'America rurale, dallo stile documentaristico inventato a suo tempo da fotografi storici come Walker Evans e William Eggleston. Ma con il suo uso di luci teatrali e l'impiego di elementi fantastici e soprannaturali e con la sua fiducia in uno stile largamente narrativo, ha di fatto portato ancora più avanti la tradizione della staged photography, lanciata da artisti come Cindy Sherman e Jeff Wall, e che è ormai considerata uno delle modalità espressive più importanti della fotografia contemporanea. Accanto alla mostra di Gregory Crewdson, una rassegna cinematografica "Cinema visionario", dal 10 gennaio nella sala Cinema di Palazzo delle Esposizioni, propone tra le altre, le pellicole di David Lynch, David Cronenberg, Lars von Trier e i fratelli Coen.

Curatore
Stephan Berg

Catalogo
HATJE CANTZ



Testo tratto dal comunicato stampa ufficiale.



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commenti
  Simona8  [17 Febbraio 2008 - 19:58]
molto interessante. un modo di intendere la fotografia sicuramente originale.
non sembrano foto, è fortissima la sensazione d trovarsi dentro il set di un film, e infatti è proprio così che le foto sono scattate... Gregory Crewdson si pone come regista creando veri e proprio set cinematografici, gioca tantissimo con la luce ed è fondamentale la post-produzione.
è la tristezza la sensazione che viene trasmessa dalla serie di fotografie che riguardano ambienti casalinghi dell'america rurale e suburbana.
tristezza rappresentata dalla solitudine, una solitudine che nasce da una quotidianità ormai piatta, senza stimoli, senza parole. solitudine di donne che non si riconoscono in mezzo alle proprie cose, e chi vive con loro.



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