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La mostra illustra, attraverso oltre 100 immagini, nonché libri, riviste e documenti, il lavoro che il fotografo americano Walker Evans (1903-1975) realizzò fra il 1935 e il 1937, con uno stile oggettivo e asciutto, per documentare gli effetti della Grande depressione del 1929 nella provincia americana; il lavoro gli era stato commissionato dalla Farm Security Administration, un'agenzia del governo americano che, nell'ambito del New Deal Rooslveltiano, aveva il compito di monitorare la situazione economico-sociale delle aree rurali degli Stati Uniti, in particolare dei piccoli agricoltori degli Stati del Sud e del Centro duramente provati dalla crisi economica e dal crollo dei prezzi dei prodotti agricoli durante gli anni della Grande Depressione, iniziata nel 1929 col crollo di Wall Street.

Per tre anni, dal 1935 al 1937, Walker Evans viaggiò attraverso gli stati del Sud e del Centro degli Stati Uniti raccogliendo con uno stile senza compromessi, semplice ed austero, documenti sulla difficile situazione economica e sociale, fotografando le famiglie dei mezzadri, le loro case e le condizioni di lavoro, soffermandosi spesso sulle architetture delle cittadine di provincia, delle scuole, degli empori, delle abitazioni.
Egli riuscì a mettere mirabilmente in stretta relazione la popolazione con l'ambiente, con la comunità e con il riflesso della situazione nazionale. Celebri i ritratti di uomini e donne segnati dalla depressione, ma anche le immagini di architetture, case o luoghi senza abitanti, nelle quali tuttavia si avverte sempre la presenza umana e la vita e la cultura americane. Significative anche le fotografie di vetrine, negozi ed insegne pubblicitarie, realizzate per evidenziare il contrasto tra una società consumistica e un mondo circostante misero e desolato.
Nel 1938 il Museum of Modern Art di New York dedicò un'importante esposizione all'opera di Evans. Il catalogo, American Photographs, che conteneva in 87 fotografie quel duro racconto per immagini, entrò clandestinamente in Italia nel 1939. Il libro venne recensito su Corrente e suscitò un forte interesse nelle giovani generazioni di fotografi e influenzò il nascente cinema neorealista per la capacità di raccontare in modo semplice e diretto lo stretto legame tra ambiente e condizioni sociali, in una rappresentazione lontana dalla retorica e non funzionale alle politiche di esaltazione del regime.

La personalità artistica di Walker Evans si esplica anche attraverso la sperimentazione di nuove tecniche; approfittando della sua esperienza nel campo dell’incisione, apporta dei ritocchi alle foto che tendono a superare i limiti posti fino a quel momento dalla camera oscura. Le stampe fotografiche presentate in mostra, alcune delle quali realizzate sotto la supervisione dell’artista, vanno dalle emulsioni tradizionali ai sali d’argento alla fotoincisione, dalla stampa litografica e la rilievografia fino alle rielaborazioni digitali al nerofumo.

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Testo tratto dal sito ufficiale del Museo di Roma - Palazzo Braschi
(www.museodiroma.comune.roma.it/PalazzoBraschi).