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Ascoltando Firenze

9° - Ascoltando Firenze

commento del fotografo

Con questa immagine ho voluto raccontare la città di Firenze (nel suo nucleo centrale, più antico), cercando di rappresentarne l'anima moderna.
Un'anima formata dalla matrice storica, dai tracciati, dagli edifici radicati da secoli, e dalla popolazione, oramai cosmopolita, ben distante dagli abitanti che l'hanno caratterizzata fino a ieri.

Una città nella città, dove si possono ascoltare (con un po' d'attenzione), i due linguaggi, ben distinti tra loro.
Il primo è un linguaggio archetipo, maturo ed immobile da secoli, parlato dalle emergenze storiche con voce ferma e decisa.
L'altro è un linguaggio nuovo, mai fermo, in continuo movimento: nasce come un sussurro, cresce (arricchendosi ogni minuto di nuove parole) e si trasforma nelle grida dei turisti, dei viaggiatori di una notte o di quelli di una vita.

E, forse, la perplessità colta nella persona in primo piano è dovuta al mutato rapporto tra i due linguaggi, un tempo comuni e simili, adesso così diversi e spesso muti tra di loro.

autore		informazioni sulla fotografia
	Simone Scortecci alias sisco! guarda tutte le mie foto!	edizione: 12. City Lights galleria: La gente della città macchina: Canon PowerShot A40 sorgente: digitale tempo di posa: 1/250 sec diaframma: f/4.8 focale: 105 mm ISO: 50 flash: no bilanciamento del bianco: automatico luogo dello scatto: Piazza Santa Maria Novella, Firenze data: 25 Marzo 2005 - 14:36 data di upload: 6 Aprile 2005 - 02:50 tags: paesaggio urbano, persone

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RSS commenti commenti
	Tommy	[15 Maggio 2005 - 23:53]
	Il racconto della foto è incredibilmente efficace nel trasmettere la tua idea, ma la corrispondenza con la foto non è altrettanto diretta: comprendo in pieno la difficoltà di rappresentazione (in fondo cerchiamo entrambi lo stesso risultato), ed il mio voto vuole palesare il disagio che affronto nel giudicare questo scatto. Secondo me non è un problema di soggetti, ma di relazione fra le parti: senza aver letto il commento non si è invogliati a stabilire un confronto fra edifici e persone. La foto deve saper parlare da sola, mentre il commento deve fornire ulteriori elementi, chiavi di lettura, ecc. ma non risultare fondamentale per apprezzarla. Forse una prospettiva meno scorciata e più monumentale e una moltitudine meno ordinata di persone (possibile forse allontanandosi ancora), avrebero giovato ad esasperare i due elementi permettendo di relazionarli nella diversità.
	Lapo	[15 Maggio 2005 - 10:58]
	Spero che sia una ricerca che porterai avanti nel tempo e per questo considerando lo scatto uno dei primi esperimenti non pienamente riuscito non ti do la sufficenza in modo che tu non ti senta appagato e continui lo studio...
	Luke	[13 Maggio 2005 - 00:14]
	La descrizione che dai mi fa aspettare uno scatto che mi catapulta in mezzo alla gente. Invece non mi sento molto dentro il fotogramma, mi sento un osservatore piuttosto distante che nota alcuni particolari, ma senza ottenere un contatto, non arrivo a comprendere i due linguaggi che intendi illustrare.
	Nick	[12 Maggio 2005 - 17:27]
	Encomiabile il tentativo, purtroppo però se non lo scrivevi non sò se la foto avrebbe detto altrettanto. Sono abbastanza daccordo sull'idea di Sandro di mettere il soggetto ancora più in primo piano.
	SAndro	[10 Aprile 2005 - 14:05]
	Progetto decisamente ambizioso il tuo, raccontare i linguaggi della città con la simbiosi in atto e in continua mutazione e il conflitto delle forme di comunicazione urbane e sociali degli abitanti della città, vecchi e nuovi, sedentari o passeggeri. Per me non sei riuscito completamente nel tuo obiettivo, la foto purtroppo risente di una certa mancanza comunicativa, non mi pare bellissima e l'interessante figura del ragazzo in primo piano non assorbe l'attenzione che dovrebbe, nè sostiene l'insieme. Secondo me dovevi concentrarti più su di lui senza disperdere il messaggio verso elementi di disturbo, come i numerosi turisti, tutti a fuoco, o la staticità geometrica e predominante della chiesa, indispensabile ma ingombrante. Si poteva anche solo intuire il dietro, con maggiore sfocatura per centrare l'ascolto sul tipo, colto in un momento di sovrappensiero. Ti immagini come sarebbe bella se fosse in primo piano a riempire il fotogramma? E' comunque un approccio molto personale quello che ti propongo. Ti premio moltissimo per quello che hai scritto nel commento e il tentativo decisamente coraggioso, encomiabile davvero. Quindi la sufficienza piena te la voglio dare con piacere. Bravo e continua così! Mi piace questa linea.
	Grunter	[7 Aprile 2005 - 11:03]
	Al di là delle considerazioni che fai che sono giuste e della qualità della foto che è buona... la foto non mi piace molto.

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