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[24 Marzo 2011 - 12:59] letto 1212 volte |
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Alla luce di quello che sta succedendo alla centrare (o meglio ex-centrale) nucleare di Fukushima in Giappone e in vista del prossimo referendum (12 e 13 giugno) in Italia proprio sul nucleare, è bene cominciare a conoscere meglio di cosa si stiamo parlando. Ognuno si formerà la propria idea, l'importante però è partire da dati reali e sopratutto pensare che la strada che noi sceglieremo per il futuro, avrà conseguenze per tutta la nostra vita e quelle dei nostri figli. Per questo è bene che nessuno si faccia condizionare dal politico di turno, dalla tifoseria del momento o dalla simpatia di quello o di quell'altro. Fatti, numeri e scelte razionali e motivate. Non scelte "di pancia" ma di testa. (anche i commenti degli utenti sono interessanti) (una voce di una parte) Da valutare: - costo economico (circa 6 miliardi di euro di spesa per ogni centrale) - costo ambientale (scorie ed eventuali malfunzionamenti, non da escludere problemi gravi come le esplosioni) - valutazione dei benefici in termini di bolletta - localizzazione degli impianti (il decreto del governo prevede la costruzione di 13 nuovi impianti, dove? il nostro territorio è densamente popolato, a rischio sismico e di dissesto idrogeologico) - valutazione dei tempi (partendo oggi, ne vedremo una attiva non prima di 6 anni, se va tutto procede senza intoppi) - fonti alternative (pannelli solari, eolico e tutto il resto, poco sviluppati in Italia ma che corrono a grande velocità) e risparmio. Sicuramente la spesa nella bolletta e un po' per tutto diminuirebbe, ma per le bollette non si prevedono grossi riduzioni se non qualche euro, mentre inizialmente aumenterebbero non di poco per coprire le spese iniziali di costruzione. La cosa importante è che COMUNQUE deve essere perseguita una politica di risparmio energetico. Con poca energia e costosa si può fare meglio, con più energia si tenderà a sprecarne. In Francia, il paese con più centrali in Europa e uno dei primi nel mondo (ben 55) non hanno diminuzione di uso di petrolio, semplicemente ne usano di più e quindi ne sprecano di più. Post Scriptum Non vi fate ingannare dalle pubblicità in giro in televisione del Forum Nucleare, non si tratta di un organo terzo e ovviamente non ha niente di "forum". Il presidente è Chicco Testa, noto promotore del nucleare in Italia ed è finanziato da grossi gruppi industriali dell'energia che hanno tutto l'interesse (economico) nella ripartenza del nucleare in Italia. Tra l'altro qualche giorno fa lo spot è stato bloccato e ritenuto ingannevole dal Giurì dell'Autodisciplina Publicitaria. |
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[24 Marzo 2011 - 13:01] letto 1208 volte |
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Le centrali nucleari in Europa e nel mondo.![]() |
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[25 Marzo 2011 - 19:14] letto 1197 volte |
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Grazie per questo interessantissimo post, attualissimo purtroppo e anche alquanto inquietante | |
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[30 Marzo 2011 - 19:57] letto 1192 volte |
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Mamma mia! Se esplode una centrale in austria o in Francia mezza Italia è contaminata.....toccandosi accuratamente..... | |
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[4 Aprile 2011 - 10:16] letto 1183 volte |
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Si, quello della contaminazione dalle centrali vicine, principalmente le francesi, è un punto critico, spesso utilizzato anche strumentalmente per difendere la scelta nucleare. Premesso che se altri commettono degli errori, questo non significa che bisogna necessariamente farli anche noi. E se c'è un rischio contaminazione dai nostri vicini di casa, non significa che dobbiamo tollerare di portarcelo direttamente in casa. Ma questo è un gioco dialettico fin troppo semplice, parliamo da un punto di vista più scientifico. Le centrali di ultima generazione, o meglio, quelle con standard di sicurezza non vetusti hanno un'altissima improbabilità di esplosione. La centrale di Fukishima è di un progetto degli anni '60 (!), poi adeguata ma ancora deficiente dal punto di vista del rispetto di molti requisiti di sicurezza, come gli stessi studi giapponesi avevano rilevato prima dell'incidente e necessitava un'adeguamento. Notate che la dismissione dei primi reattori era prevista per quest'anno! Nonostante questo, il nocciolo, dove avviene la fissione aveva la copertura in cemento, cosa che gli ha impedito di esplodere, per intenderci quello che successe a Chernobil, dove invece si è avuta un'esplosione. Quindi, con ordine. L'unico caso di esplosione di centrale della storia è stato Chernobil, centrale di prima generazione, dove mancava la protezione del nocciolo e una notevole serie di errori umani ha portato ad una drammatica esplosione che ha spinto il materiale in alto in atmosfera, che poi ha intercettato i venti di alta quota e ha contaminato mezza Europa. Nelle altre centrali questo è dunque molto improbabile, nella stessa Fukushima si è avuta l'esplosione del contenitore di copertura esterno, contenente idrogeno, cioè tante belle fiamme ma pericolo ridotto. Tornando ai nostri cari vicini di casa quindi l'esplosione (speriamo di non gufarcela) è un caso difficile per gli standard di sicurezza più alti. Se mai si dovesse assistere ad un'esplosione, prima di tutto, la città di Grenoble e tutto il circondario diventerebbe un territorio perso per sempre e ne subirebbe le conseguenze anche Lione, la terza città francese. Per quanto riguarda noi, abbiamo una gran fortuna, una parete alta fino a 4000 metri, le Alpi, ci proteggerebbe anche in casi di gravi emissioni di radiazioni. Diciamo che non sarebbe una protezione totale, ma almeno Torino si salverebbe dalla contaminazione più pesante. Le Alpi dunque, senza esplosione, sarebbero un bello scudo naturale, difficilmente sorpassabile dalle correnti, e anche in casi di esplosione potrebbe difenderci non poco, come d'altronde avvenne per i venti radioattivi provenienti da Chernobil, bloccati dalla nostra catena montuosa. Visto che la questione è interessante, sto preparando un testo per spiegarvi meglio altri punti, principalmente di carattere economico. Ai tempi dell'università ero molto interessato alla questione energetica, per questo mi documentai un bel po', è ora di condividere le conoscenze ;-) Ovviamente tutto è contestabile, e ogni scelta è sempre un compromesso ma ogni compromesso deve essere frutto di razionalità e buon senso. |
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