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Portfolio


Tsukiji Shijo


di Emanuele Nardoni
14 immagini - 1.74 mb
data di pubblicazione: 3 Giugno 2010

luogo: Tokio


tags: mercato, nardoni, pesce, shijo, tokio, tonno, tsukiji

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379 preferenze  vota

(18 commenti)
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commenti
  franci  [18 Ottobre 2011 - 21:24]
Questo è il reportage per antonomasia, complimenti è splendido.
  Rosa  [8 Luglio 2010 - 20:49]
Il tuo inconfondibile stile emerge da questi scatti fenomenali...una serie fantastica
  MacMauro  [4 Luglio 2010 - 23:30]
Dal forum rimbalzo qui a leggere questo ottimo scambio di pareri e consigli.
Il tuo portfolio lo avevo gia visto e l'ho subito trovato favoloso!
Mi piace il tuo modo di scattare visto che si trova molto vicino al mio.
Curioso di tutto, ti guardi intorno e trovi particolari che gli altri non hanno neanche notato!!
Eccezionale!
 Bravo
mac mauro
  Il Lele  [15 Giugno 2010 - 09:05]
ciao antonio, sono d'accordo con te. appena mi libero da alcuni impegni apro la dsicussione sul forum
  melisendo  [10 Giugno 2010 - 17:23]
Lele, questo argomento è sicuramente di grande interesse per molti di noi, e credo che meriti una discussione più ampia ed approfondita sul forum.
Vuoi introdurla tu?
  Il Lele  [10 Giugno 2010 - 09:19]
grazie federico!.

torno a viaggio, organizzazione e fotografia:
forse il termine 'organizzazione' e 'programma' viene percepito in maniera diversa in funzione da come si concepisce il viaggio.
per me, l'organizzazione è parte essenziale del viaggio, un'anticipazione del viaggio, ma anche fondamentale non solo in funzione delle fotografie. Mi spiego facendo riferimento a quanto detto da antonio perchè non riesco a capire se quando parliamo di 'organizzazione' ci riferiamo alla stessa cosa.

Viaggio
Faccio un esempio pratico. Se decido di andare in peru per un mese (ho detto peru, ma potrebbe anche essere l'italia del sud) e decido di viaggiare in autobus  con un determinato budget a disposizione, mi viene difficile pensare di arrivare in peru con una vaga conoscenza del posto. Arrivo a Lima, cerco un hotel consono al mio budget, visito Limae poi che faccio? cerco un autobus che mi porti in un altra città (quale altra città? nord sud est ovest?) Pisco? ma se non so perchè vado a Pisco e cosa c'è a Pisco perchè andare li' piuttosto che a Nazca o Arequipa?.... se conosco solo vagamente il paese, quindi non mi sono documentato, come posso sapere che il canyon del colca è un posto meraviglioso e che se ho un budget limitato posso solo dormire a oltre 4000 metri in bungalow di paglia senza riscaldamento, ma che lo sbattimento ne vale la pena?
Secondo me il discorso 'senza programma' è effettuabile in alcuni casi
1 - hai preso un pacchetto tour o il programma l'ha già fatto qualcun altro per te (ma per me quello non è viaggio, è vacanza) o hai una guida turistica.
2 - hai mesi a disposizione sul luogo.
3 - visiti un territorio di dimensioni ridotte

Per me organizzazione del viaggio è decidere cosa vedro' di un posto in base ai miei interessi e al mio budget. essenziale per la buona riuscita dell'esperienza.

Io in tenda in namibia senza sapere nulla della namibia, non ci tornerei. ;)
  Federico  [10 Giugno 2010 - 00:24]
Molto bello veramente complimenti. Soprattutto, se posso azzardare, hai uno stile molto particolare e molto personale nel fotografare che però piace più o meno a tutti; il tuo stile incontra molto il gusto della gente e mi ricorda alcune tecniche di ripresa usata particolarmente nei telefilm americani fine anni60 e anni 70.
Complimenti nuovamente.
Ciao Fede
  melisendo  [9 Giugno 2010 - 21:24]
Vedo due approcci ai reportage che nascono da una esperienza di viaggio:
- quello del programma predefinito: sai dove stai andando, sai cosa vorrai fotografare, quali saranno le condizioni ambientali e umane in cui dovrai muoverti, e una volta sul posto agisci di conseguenza producendo un servizio fotografico che soddisfa le tue aspettative;
- quello senza programma: sai solo che andrai nel luogo x di cui hai una vaga conoscenza che non ti permette di programmare nulla, sarà una scoperta continua di situazioni, persone, modi di vivere, ambienti naturali, in cui dovrai muoverti secondo la tua sensibilità ed attenzione; il servizio fotografico che potrai realizzare dipenderà da quanto tu da spettatore sei riuscito a diventare attore ed essere partecipe della vita e dell'ambiente in cui ti sei trovato.
Nella mia lunga esperienza di vita e di viaggi questo secondo è l'approccio che ho sempre seguito e devo dire che mi ha sempre dato grandi soddisfazioni.
  SAndro  [9 Giugno 2010 - 14:45]
Ma io ti ho capito perfettamente.
Diciamo che sono le premesse un po' diverse, va detto anche che te per "viaggio" intendi spostarsi in posti lontani, esotici e poco noti, i miei viaggi sono decisamente meno ambiziosi e quindi anche il livello di preparazione cambia notevolmente.
A parte questa parentesi di invidia! :-)
Molto dell'approccio dipende dallo stile del fotografo e sopratutto da ciò che si vuole fotografare. Se si vuole raccontare, come dici giustamente te, avvenimenti particolari o irripetibili, è indispensabile una certa preparazione, ma se si naviga in un reportage intimista ovunque ci si sposti, la "preparazione" è qualcosa di diverso, come un patrimonio che una persona prepara nell'arco di una vita.
  Il Lele  [9 Giugno 2010 - 14:34]
@sandro.

non sono sicuramente uno di quelli che organizzano tutto. anzi eheh. nè uno che sacrifica il piacere del viaggio in funzione delle fotografie da scattare non essendo un professionista. e anche a me piace la situazione improvvisa non pianificata, anzi gran parte dei miei viaggi sono cosi'.
quello che intendo io è che partire per un posto lontano cosi' come per l'angolo dietro casa, avendo raccolto delle informazioni a priori ti permette di decidere in anticipo come e cosa scattare. Intendiamoci: se sei a tokyo quando gli allenamenti di sumo sono aperti al pubblico e non lo sai in antricipo non ti capiterà mai di assistere e fotografare. se  stai progettando un viaggio in india e capiti nell'anno e nel periodo del Kumbha Mela difficilmente inserirai Prayag (Allahabad) nel tuo itinerario.

Ad esempio ho un progetto fotografico per il mio viaggio estivo, delle intenzioni quantomeno ;) poi il caso farà il resto, ma il progetto l'ho potuto pensare solo dopo essermi documentato sui luoghi che visitero'. in maniera tale che la mia vacanza non sia un semplice elenco di scatti di luoghi visitati.
  SAndro  [9 Giugno 2010 - 10:19]
E' molto vero quello che dici, Lele, e sarebbe una bella lezione da seguire per molti "fotografi" che spesso si ritrovano spaesati a scattare un po' a caso.
Una certa idea e preparazione prima di partire nella propria spedizione ci vorrebbe.
Dal mio canto però ho un approccio diverso, anche perché spesso guardo le cose in modo molto personale e mi piace ritrovarmi impreparato di fronte alle situazioni. Così non mi costruisco troppi schemi e mi lascio esprimere liberamente con il mio linguaggio, anche perché è ormai già abbastanza definito, mentre la mia attenzione si focalizzerà su ciò che va a cercare, ovunque mi trovi.
Forse non mi sono espresso bene. E' un po' come se portassi me stesso in ogni luogo e finissi per cercare le stesse cose, o qualcosa che fa parte di un disegno più o meno delineato.
  Il Lele  [9 Giugno 2010 - 10:05]
Grazie sandro, antonio e sergio.
aldilà dei complimenti che fanno un piacere enorme, tengo a sottolineare l'importanza di quello che ha scritto sergio, cioè quando si viaggia, cercare sempre di sapere prima quello che si vuole fotografare, in modo da avere un progetto più o meno delineato. Il grado di preparazione poi varia dallo scopo e dal risultato che si vuole ottenere.
  SAndro  [8 Giugno 2010 - 14:25]
Quando l'ho visto la prima volta che Emanuele me l'ha presentato, mi è piaciuto subito. E' un reportage molto azzeccato, con un racconto preciso e molto piacevole da guardare.
Mi piace il contrasto dei colori freddi e caldi. Il blu umido degli ambienti con le luci artificiali e il rosso infuocato dei segni e dei pesci. Una gestione del colore che regge quasi da sola il racconto. Complimenti.
  kruger  [8 Giugno 2010 - 14:19]
Ottimo servizio. Le foto migliori di repoortage ,come queste, richiedono fantasia ,tenacia e sopratutto sapere possibilmente prima di partire quello che si vuole fotografare. Questo vale per Tokio come per ogni altro posto, anche forse per quello dietro l'angolo. Complimenti ancora. Le mie preferite sono la 4 e la 8.  
  melisendo  [6 Giugno 2010 - 21:26]
Dal bianco glaciale dei tonni si passa ai colori forti degli altri pesci, mentre gli addetti si muovono in un ambiente surreale.
Hai dato una bella documentazione di come in Giappone anche il mercato del pesce, che nell'immaginario è un luogo di richiami, grida, confusione..., risponda invece a regole di ordine e serietà.
  gilius76  [6 Giugno 2010 - 00:08]
una serie bellissima e veramente interessante! bravo!
  Il Lele  [4 Giugno 2010 - 10:30]
grazie!
sì sono arrivato li' con il primo metro verso le 5.30. purtroppo le aste erano già finite. se siete a tokyo aldilà delle fotografie è un posto assolutamente da non perdere, anche solo per fare colazione con sashimi e sushi di tonno 'grasso' a prezzi onestissimi e fresco che più fresco non si può
  Sanminiato77  [4 Giugno 2010 - 10:14]
Triplo wow! Portfolio splendido!
Eri già lì verso le 5 di mattina?! Complimenti!! In effetti un vero fotografo deve essere presente nel posto giusto al momento giusto.. a costo di fare delle levatacce tremende! :-)



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