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Mostra

Il secolo delle vacanze

mostra di fotografia
FotoGrafia - Festival Internazionale di Roma 2006

5 Aprile 2006 - 28 Maggio 2006
Musei Capitolini - Palazzo Caffarelli
Piazza del Campidoglio, 1 - Roma
orario: 9-20 tutti i giorni, chiuso il lunedì
info: 06 39967800 - www.museicapitolini.org
ingresso: gratuito (per le esposizioni del festival) Share
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La villeggiatura, bersaglio della satira di Goldoni contro l'ambiziosa borghesia settecentesca, resta un privilegio della buona società fino ai primi del Novecento, quando negli anni '30 le "ferie pagate" diventano un diritto dei lavoratori. Evasione, convenzione o conquista sociale, le vacanze ritmano, da allora, le stagioni e le migrazioni estive o invernali in tutte le società occidentali.
La mostra racconta uno spaccato di storia privata del Novecento e ripercorre anche la storia e l'evoluzione della fotografia. Se le foto di Lartigue a Biarritz riecheggiano universi proustiani, presto si afferma una fotografia di carattere umanista, attenta alla gente, con i grandi maestri: Henri Cartier Bresson, che coglie tutta la semplicità e la poesia dei momenti di evasione; Robert Capa, che con ironia e sguardo critico ritrae il pubblico elegante dell'ippodromo; e poi Doisneau, Ronis, Boubat, Dieuziade.

Arrivano gli anni degli esodi estivi e delle spiagge affollate: inizia il turismo di massa alla ricerca di esotismo e di novità. Martin Parr sarà il cronista perfetto di questa nostra epoca che ci riporta alle "smanie" goldoniane. Le vacanze sono però anche un'occasione di rottura dalla realtà quotidiana alla ricerca di libertà, che può portare a rifugiarsi in cima alla collina di Dolores Marat, a dimenticare una carrozzina in una stazione balneare in Paul den Hollander, a respirare a perdita d'occhio le spiagge deserte di Harry Gruyaert, a confondersi in un improbabile mélange di umanità in una spiaggia in Tailandia, di Francesco Jodice; a seguire gli itinerari di Max Pam nelle sue carte geografiche e l'immaginazione di Ghirri nei suoi atlanti. Al di là delle mode e dei modi di appropriazione dello spazio, che trasformano i luoghi in destinazioni, alla fine è il paesaggio - come metafora e riflesso di un ideale assoluto - a imporsi e scandire il ritmo della mostra. Invito al viaggio interiore e a liberare l'immaginario di ciascuno.




Testo tratto dal sito ufficiale del Festival Internazione FotoGrafia di Roma (www.fotografiafestival.it).




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