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Mostra

Gianfranco Salis - Moana Casta Diva

mostra di fotografia

3 Ottobre 2010 - 30 Ottobre 2010
WavePhotoGallery
via Trieste 32a - Brescia
orario: 11-13 / 15-19:30  tutti i giorni, chiuso lunedì e domenica
info: 030 2943711 - info@wavephotogallery.com
www.wavephotogallery.com
ingresso: libero

tags: brescia, casta, diva, moana, pozzi, salis, wave

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Sabato 02 Ottobre 2010 wavephotogallery con la collaborazione della Galleria Contemporary Concept di Bologna e in occasione della Notte Bianca dell'Arte a Brescia  inaugura la mostra "Moana casta diva" con le fotografie di GIANFRANCO SALIS.

Esposizione fotografica di taglio artistico dedicata a Moana Pozzi. Ventidue fotografie di posa a figura intera realizzate da Gianfranco Salis tra il 1988 e il 1989. Gli scatti, di cui quindici del tutto inediti, immortalano uno dei personaggi italiani più controversi e affascinanti degli ultimi decenni mostrando con raffinatezza e gusto non solo la rara bellezza di una donna ma anche la sua spiccata personalità e il suo carisma.
Durante la mostra verrà proiettato il film  "MOANA"  - UNA PRODUZIONE SKY CINEMA e POLIVIDEO, con Violante Placido.  Regia di Alfredo Peyretti

mostra


Esistono migliaia di fotografie di Moana ma ben poche possono attestare l’alto profilo estetico e artistico di quelle realizzate da Gianfranco Salis, celebre ritrattista di soggetti femminili che nel corso degli anni Ottanta ha immortalato alcune delle più belle donne del cinema, della moda e della nobiltà romana tra cui: Margaux Hemingway, Sofia Loren, Laura Morante - fotografata per la prima campagna pubblicitaria di profumi femminili Armani - Anna Galiena e molte altre.
Salis esordisce come collaboratore di Tazio Secchiaroli - tra i principali fotografi italiani del Novecento - sui set di film d’autore come Amarcord e I clown di Federico Fellini, e Il Viaggio di Vittorio De Sica. Nel 1978 diventa fotografo di fiducia di Tinto Brass instaurando un rapporto lavorativo costante negli anni. Parallelamente al lavoro di documentazione cinematografico inizia la serie dei ritratti femminili ed è proprio con il ritratto di Marisa Berenson che nel 1988 vince il “The professional photographer’s showcase” all’Epcot Center di Orlando.
La particolarità e il successo dei ritratti di Salis derivano sia dalla piena autonomia nella scelta dei soggetti - che denota l’ispirazione e lo spessore artistico degli stessi - sia dalla pratica di una tecnica - assolutamente inedita all’epoca - che prevede l’uso del colore su stampe in bianco e nero. Il risultato è un effetto quasi pittorico che riscuote un enorme successo e numerosi riconoscimenti nel mondo dell’arte, della moda e dell’editoria.

Il primo incontro con Moana Pozzi avviene nel 1988 su espressa richiesta dell’attrice. In questo periodo il fotografo, conclusa la lunga serie di ritratti a tre quarti che lo ha reso famoso, decide di dedicarsi allo studio della figura intera, del corpo nella sua totalità, e da questo studio nascono le tre serie su Moana esposte per la prima volta in esclusiva presso Contemporary Concept, galleria bolognese che si distingue per innovazione e qualità delle proprie produzioni.
Il secondo incontro risale agli inizi del 1989 quando Moana chiede al fotografo di ritrarla in uno splendido vestito da sera rosso, da lei particolarmente amato. L’ultimo shooting è nell’Ottobre dell’89, pochi anni prima della prematura morte della donna. Colpito dalla bellezza e dall’eleganza di Moana, dal suo fascino fuori dal tempo, Salis contravviene alla propria abitudine di non fotografare mai lo stesso soggetto più di una volta e realizza oltre trecentocinquanta scatti. La particolare alchimia che questo fotografo riesce ad instaurare con i propri soggetti è proverbiale e si fonda sulla convinzione che esista un preciso momento, subito dopo l’incontro con il soggetto, in cui si riesce a cogliere l’essenza della persona e a fermarla con uno scatto. Questo spiega perché Salis lavori velocemente e preferisca essere solo di fronte al soggetto da fotografare. Nel caso di Moana tali condizioni si sono verificate in maniera eccezionale grazie anche alla sua profonda consapevolezza di sé e del proprio corpo.
L’esposizione di queste fotografie, in gran parte mai pubblicate, ha carattere artistico e lontana da qualsiasi intento scandalistico, si propone di restituire l’immagine di una donna bellissima, elegante, mai fuori luogo, che ha vissuto le proprie scelte rendendole pubbliche e che oggi, a quindici anni dalla propria morte, è diventata un’icona.

Accompagna la mostra il libro “CASTA DIVA” a cura di Valerio Dehò, edito da MAT Edizioni. Moana in lingua polinesiana significa “laddove il mare è più profondo”, un nome non comune che sicuramente ha inciso sulla sua vita di “pornostar”: atipica, intelligente e sensibile, contraddittoria non nel senso limitativo del termine ma testimone di un’inedita sessualità mista ad un forte anelito spirituale. Il volume edito da MAT Edizioni - che contiene un testo critico, le fotografie di Gianfranco Salis e il contributo di Achille Bonito Oliva, Eva Robin’s, Luca Varani, Roberto D’Agostino, Tinto Brass e Syusy Blady - intende esprimere proprio questi concetti, a quindici anni dalla sua scomparsa. 



Testo e immagini tratti dal comunicato stampa ufficiale.




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