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Mostra

George Tatge - Presenze. Paesaggi Italiani

mostra di fotografia

6 Marzo 2009 - 5 Aprile 2009
Museo di Roma in Trastevere
Piazza Sant'Egidio, 1/b - Roma
orario: 10:00-20:00 tutti i giorni, chiuso il lunedì
La biglietteria chiude un'ora prima
info: 060608 tutti i giorni dalle 9.00 alle 22.30
info@museodiromaintrastevere.it
www.museodiromaintrastevere.it
ingresso: 4.50€ (intero), 3.00€ (ridotto), ingresso gratuito sotto i 18 e sopra i 65 anni

tags: paesaggi, presenze, roma, tatge, trastevere

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E’ un viaggio in bianco e nero, quello di George Tatge famoso fotografo nato a Istanbul da madre italiana e padre americano, che parte alla scoperta di pezzi di territorio italiano in un’analisi lirica e, nel contempo, impietosa. Un viaggio che si materializza in 76 foto – di cui 10 su Roma – in mostra al Museo di Roma in Trastevere dal 6 marzo al 5 aprile 2009 in un’esposizione promossa dal Comune di Roma, Assessorato alle Politiche Culturali, Sovraintendenza ai Beni Culturali con l’organizzazione di Admira Milano.

PRESENZE. Paesaggi Italiani” va dall’assenza alla presenza dell’uomo attraverso i suoi segni. Perché l’uomo esiste solo attraverso le tracce che ha lasciato nello spazio naturale e i mutamenti che ha imposto, attraverso l’impronta lasciata dal suo passaggio sulla terra. E’ infatti il rapporto “uomo – natura” il tema centrale di questa sequenza di scatti, in un confronto reciproco non pacificato anche se mai nettamente conflittuale.
mostra
E cosa emerge da questo dialogo “forzato”? Una forma inedita di bellezza che si confronta con la bellezza antica e accertata di quei luoghi ripresi nella prima parte della selezione. Una bellezza che non vuole sostituirsi a quella naturale ma non accetta nemmeno a priori che tutto ciò che, moderno, abbia esclusivamente un valore d’uso.

E’ uno sguardo di confine quello di Tatge, nato nel punto di incontro tra la cultura europea e quella americana, per lui i luoghi sono una sorta di stratificazione, dimora del divenire e non dell’immobilità, una concezione che sul territorio italiano trova continue conferme... Ma cosa ci evocherebbero foto di questo genere se non provenissero dall’Italia ma dagli Stati Uniti? Quanto influisce sulla percezione dello spettatore la sua aspettativa e il contesto di realizzazione dell’opera d’arte? Come evidenzia Walter Guadagnini nell’introduzione al catalogo citando un brano inedito di Carlo Bertelli: “Tatge non sta lavorando in un luogo qualsiasi della terra ma in Italia, e di questa terra antica è pronto a cogliere i segni di tempi lontani e della loro continuità. Spesso lo interessano le voragini scavate nel calcare,non sai se dall’uomo o dalle acque, una buca nel terreno, in un bosco magro, che fa pensare ad uno scavo archeologico…” Ed ecco che i resti di un’edilizia selvaggia finiscono per apparire come rovine con un retrogusto amaramente ironico e non evocano un paesaggio post atomico, come accadrebbe se le immagini provenissero dagli Stati Uniti.
Un viaggio in bianco e nero sfruttato nell’intera gamma delle sue possibilità linguistiche, immagini che trasmettono l’emozione di  una scoperta personale e assoluta e il desiderio di eternarla, per sé e per gli altri.


mostra
George Tatge
è nato a Istanbul nel 1951 da madre italiana e padre americano. Ha trascorso l’adolescenza tra l’Europa ed il Medio Oriente prima di trasferirsi negli Stati Uniti. Laureato in letteratura inglese, incominciò a studiare la fotografia con l’ungherese Michael Simon. Si trasferì in Italia nel 1973, lavorando prima a Roma come giornalista e quindi a Todi, dove ha scelto di vivere per dodici anni, scrivendo per Art Forum e Newsday, e portando avanti le sue ricerche fotografiche. La sua prima mostra in Italia è stata alla Galleria Il Diaframma di Milano nel 1973. Il primo libro, “Perugia terra vecchia terra nuova”, uscì nel 1981. Da allora ha presentato mostre in America ed in Europa e le sue opere fanno parte di collezioni tra cui quella del Metropolitan Museum di New York, della George Eastman House di Rochester, del Houston Museum of Fine Arts, della Bibliothèque Nationale de France e della Maison Européenne de la Photographie di Parigi. Dal 1986 a 2003 è stato dirigente tecnico-fotografico della Fratelli Alinari di Firenze, per la quale ha condotto campagne fotografiche su tutto il territorio italiano pubblicate in numerosi volumi.
Vive a Firenze.

 
Con la collaborazione di:
Associazione Culturale Officine Fotografiche, BNL-Gruppo BNP PARIBAS, Banca di Roma - Unicredit Group, Monte dei Paschi di Siena-Gruppo MPS, Vodafone
 
Con il contributo tecnico di La Repubblica.



Testo e immagini tratti dal comunicato stampa ufficiale.




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