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Ambientata in alcuni dei più suggestivi acquari d’Europa, la ricerca di Giuseppe Ripa rivela l’ambiguo fascino che caratterizza il nostro atavico rapporto con gli animali, allo stesso tempo vicini e lontani, familiari e alieni, reali e fantastici. Gli animali, le persone, gli spazi architettonici degli acquari, ogni elemento viene ricondotto all’incessante fluire dell’acqua così simile a quello della memoria nel suo alterno movimento dalla superficie alla profondità. Sott’acqua la naturale percezione terrestre è alterata, le forme sono incerte, i tesori nascosti. La stessa storia dell’uomo sembra dissolversi nei mille riflessi dell’acqua, e tutto diventa più ambiguo e indefinito, proiettandoci nel mistero e suggerendo nel ribaltamento di ruoli e situazioni una delle chiavi di lettura di questo sorprendente lavoro.


Giuseppe Ripa si distingue per la forza poetica delle sue immagini e per una profonda valenza evocativa di temi quali la memoria, l’identità e il destino dell’uomo. Di questo artista l’editore Charta ha pubblicato il catalogo della mostra Aquarium con testi di Walter Guadagnini e di Giuseppe Ripa, e i cataloghi delle mostre Anima Mundi (2004), Tibet (2006), Memorie di pietra (2006), Lightly (2008).

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Testo tratto dal comunicato stampa ufficiale.