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E’ la volta di “Polaroid e dintorni” un’affascinante mostra di LuBott, l’acronimo derivato dalle iniziali dei cognomi di Gianfranco Lunardo e Maria Bottari, che raccoglie opere che spaziano fino alla fotografia astratta.

L’elaborazione manuale della pellicola polaroid attuata dai due artisti, permette di creare lavori che non hanno più nulla a che fare con la fotografia vera e propria se non il materiale utilizzato per realizzarle, cioè la pellicola.
Questa commistione fra antico e moderno, tra materiali tradizionali e tecniche all’avanguardia, consente a LuBott di creare da un lato opere venate da un’atmosfera romantica e nostalgica tipica dei pittori en plein air, dall’altro invece opere di estremo astrattismo moderno.

I due Artisti lavorano sotto l’acronimo di LuBott da svariati anni; in maniera saltuaria hanno collaborato con l’Università della Calabria indirizzando le loro ricerche verso le tradizioni popolari ( vita monastica femminile e maschile, il Mandala di sabbie costruito dai monaci tibetani, strumenti giocattolo e da suono a Terranova da Sibari ) e verso i mestieri in via d’estinzione ( mastri bottai, carbonai, pastori dentro il raccordo anulare di Roma etc.).
I risultati di queste ricerche sono stati esposti in numerose personali e collettive e nel 2003 nell’ambito del Festival Internazionale di Fotografia di Roma.

Da tre anni LuBott sono impegnati a sperimentare sempre nuove tecniche travalicando i confini della fotografia senza mai abbandonarla, anzi utilizzandola in maniera creativa.
La mostra sarà visibile fino al 10 dicembre.

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Testo tratto dal comunicato stampa ufficiale.