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Mostra

Clelia Belgrado - Myanmar

mostra di fotografia

8 Dicembre 2007 - 24 Marzo 2008
Castello d'Albertis - Museo delle culture nel mondo
Corso Dogali, 18 - Genova
Orario da ottobre a marzo:
martedì - venerdì 10:00–17:00; sabato – domenica 10:00–18:00; lunedì chiuso.
Orario da aprile a settembre:
martedì - venerdì 10:00–18:00; sabato – domenica 10:00–19:00; lunedì chiuso.
info: 010 2723820/464 – fax 010 2721456 - castellodalbertis@comune.genova.it
Castello d'Albertis
Musei di Genova

ingresso: 6€ (intero), 4,50€ (ridotto)

tags: belgrado, genova, myanmar

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“Myanmar”
Birmania: Luce, Acqua, Presenze

mostra
La mostra fotografica è costituita da una quarantina di immagini in bianco e nero scattate da Clelia Belgrado nel 2005 e si divide in due sezioni: Luce ed Acqua e Presenze, che ancor più di una denuncia sociale, hanno rappresentato per l’autrice le modalità in cui la realtà birmana le si è presentata, invitandola a tornare indietro sui suoi progetti iniziali per poi riprendere in punta di piedi.
Nel nord-est dello stato Shan, sul Lago Inlè, provenendo dai villaggi su palafitte, i pescatori Intha spingono le imbarcazioni dal fondo piatto. In piedi, a poppa, si reggono su una gamba sola, mentre con l’altra remano.
Questo non solo consente loro di dar sollievo alle braccia (anch'esse usate per remare) durante i lunghi spostamenti ma, soprattutto, di vedere meglio le kyun myaw (isole galleggianti), i beda (giacinti d’acqua) ed i pesci.
Movimenti leggeri ed eleganti i quali, avvolti da un profondo silenzio, si trasformano in una magica danza di luce e acqua. I bambini partecipano assorti alla grande festa per la cerimonia del Shin-Pyu (noviziato) prima di ricevere l’abito monacale e la ciotola per le offerte, diventando così Samanera (novizio) ed ottemperare agli otto precetti del buddhismo Therevada.

mostra
Le donne Pa-o si bagnano dopo il mercato di Tauggyi.
La vita, il gioco ed il duro lavoro sulle chiatte lungo i fiumi Ayeyarwaddy e Chindwin.
I visi decorati con il Thanaka.
Il tramonto sul ponte U Bein vicino a Mandalay.
Tutto questo costituisce l'affresco impalpabile di un mondo nel quale regnano silenzio e dignità, operosità e gentilezza. La calma pervade ogni azione, mentre sguardi e sorrisi autentici avvolgono l'anima con le loro presenze.

Clelia Belgrado svolge in Myanmar (Birmania fino al 1986), come scrive Denis Curti “un reportage atipico” . La fotografa organizza una sequenza a metà fra il genere giornalistico e quello del ritratto, in un lavoro con un forte carattere di teatralità che non manca di trasmettere il sapore ed il fascino di una terra ed una cultura che rimangono, nell’epoca della comunicazione globale, fra le più misteriose e lontane.

Il volume di accompagnamento, con saggi di Denis Curti, Roberto Mutti e Fabrizio Boggiano, presenta 60 immagini suddivise in due sezioni: In Luce e Acqua , la fotografa ritrae i pescatori del lago Inlè e le loro movenze sospese fra danza e ritualità; in Presenze l’oggetto della ricerca sono i volti delle persone, le ritualità quotidiane, la vita, il gioco ed il lavoro in un mondo dove regna silenzio e dignità.

mostra



Testo tratto dal comunicato stampa ufficiale.




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