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Storie immaginate in luoghi reali

mostra di fotografia

28 Ottobre 2007 - 27 Aprile 2008
Villa Ghirlanda, Museo di Fotografia Contemporanea
via Frova, 10 - Cinisello Balsamo - Milano
orario: 10-19 dal martedì alla domenica, 10-23 il giovedì
info: 02 6605661 - info@museofotografiacontemporanea.org
www.museofotografiacontemporanea.com
ingresso: libero

tags: luoghi, milano, storie

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Il 2007 segna i vent’anni dall’inizio e i dieci anni dalla conclusione del progetto Archivio dello spazio (1987-1997), serie di campagne fotografiche sul territorio della provincia di Milano svoltosi nell’ambito del Progetto Beni Architettonici e Ambientali della  rovincia di Milano. Dalla consapevolezza dell’importanza di questo progetto e della collezione di fotografie che ne era derivata è nata l’esigenza di dare continuità alle attività dedicate alla fotografia e di creare una sede per accoglierle: da qui è disceso il progetto del Museo di Fotografia Contemporanea.


Poiché il museo ha le sue radici in un progetto riguardante il legame fra fotografia e committenza pubblica sul territorio, a queste origini che hanno segnato la sua identità in via di progressiva definizione il museo è rimasto e intende rimanere fedele. Sia nella fase della sua progettazione (1997-2004) che in questi primi anni della sua esistenza (2004-oggi), ha costantemente seguito e studiato queste problematiche, cercando soluzioni innovative all’interno dell’idea stessa di committenza in presenza dei radicali e complessi mutamenti che vive la fotografia contemporanea, ormai parte dello scenario dell’arte.

All’Archivio dello spazio sono seguiti altri progetti di committenza, nella direzione di una crescente e sempre più evidente libertà lasciata all’artista: Milano senza confini (1998-2000), Idea di metropoli (2000-2002), il recente Salviamo la luna (2005-2007), un progetto di arte pubblica di Jochen Gerz, nel quale si è compiuto un salto concettuale interessante: il “territorio” non è più inteso come “oggetto” che la fotografia si incarica di indagare, ma come luogo umano e sociale dal quale scaturisce un’opera d’arte partecipata.



mostra

Vittore Fossati - Villa Menafoglio Litta Panza, 2007


Del resto, è fondamentale considerare che dagli anni Ottanta a oggi nei metodi di lavoro adottati nei numerosi progetti di committenza pubblica contemporanei sono avvenuti molti cambiamenti. Fondamentalmente, siamo passati da un’idea di fotografia come “documentazione” dei luoghi, di matrice insistentemente ottocentesca, a una successiva idea di “lettura” del territorio compiuta da “autori”, a un’idea di fotografia come “progetto concordato” fra fotografo e committente, a un’idea infine di totale libertà del fotografo nel considerare la committenza pubblica come un ambito per l’approfondimento di una personale ricerca spesso già in corso.

I progetti di committenza degli anni Duemila sono necessariamente più problematici e aperti, a causa dei mutamenti avvenuti nell’arte e nella comunicazione contemporanea: la fotografia è definitivamente entrata nel mondo dell’arte; il passaggio dall’analogico al digitale ha provocato cambiamenti molto significativi nel concetto stesso di fotografia; la classica funzione narrativa e documentaria molto a lungo affidata alla fotografia ha lasciato il posto a una sorta di polifunzionalità del mezzo; e, infine, un più elastico concetto di territorio si è imposto, anche in relazione alla complessità indotta dal processo di globalizzazione economica e culturale.

In questo contesto, nel 2006-2007 il Museo di Fotografia Contemporanea ha affidato a otto fotografi italiani ed europei - Andrea Abati, Paola De Pietri, Olivo Barbieri, Gilbert Fastenaekens, Vittore Fossati, Jean Louis Garnell, Jitka Hanzlovà, Alessandra Spranzi - l’incarico di realizzare una serie di ricerche fotografiche in altrettanti luoghi della Lombardia.

Si tratta di luoghi storici e naturalistici sui quali i fotografi hanno sviluppato i loro progetti in completa libertà. Il titolo, Storie immaginate in luoghi reali intende sottolineare un modo del tutto aperto di intendere la committenza oggi: i luoghi indicati hanno costituito dei punti di partenza, delle “occasioni”, ma nel loro lavoro gli artisti hanno avuto la possibilità di utilizzare questi luoghi come scenari che ospitano storie di qualunque natura, secondo i diversi progetti: dalla narrazione stessa del luogo, allo svolgersi di una storia personale, dall’indagine sui suoi abitanti o sulla sua memoria storica, alla lettura dei segni.

In questa luce, cambia e si dilata il concetto di luogo, che si articola facendo spazio all’immaginario e alla progettualità dell’artista, facendosi contenitore di significati di volta in volta diversi.

La committenza diventa un ambito di promozione della ricerca contemporanea.



mostra

Olivo Barbieri - Somaglia, 2007


All’interno del progetto Storie immaginate in luoghi reali dunque, sono state realizzate ricerche diversamente orientate. Andrea Abati (Canale artificiale “Vaso Re”, Bienno) ha ricostruito episodi della storia del luogo, fra tutti le storie della Resistenza partigiana, raccogliendo immagini e anche testimonianze orali e componendole in un fitto racconto. Paola De Pietri (distretto dei monti e dei laghi della Brianza) ha colto una dimensione di silenzio e di sospensione metafisica nei luoghi, nella natura e nelle persone che vi stazionano. Olivo Barbieri (Castello di Somaglia) ha lavorato, come
vuole il suo metodo degli anni più recenti, realizzando alcune riprese dall’elicottero, che danno al luogo una connotazione di straniamento e di irrealtà impalpabile. Gilbert Fastenaekens (Villa Litta, Milano) ha raccolto numerosissime immagini di vita quotidiana, di lavoro, di festa in un video di tono estremamente narrativo e composito. Vittore Fossati (Villa Menafoglio Litta Panza, Biumo) ha lavorato su alcuni particolari del luogo, come uno specchio e la sua cornice o il rapporto interno-esterno, indagato e misurato secondo esattissimi schemi spaziali. Jean Louis Garnell (abbazia di Morimondo) ha raccolto la particolare atmosfera spirituale (non religiosa in senso stretto) del luogo, attraverso luci, superfici, strutture, collocando nell’ambiente anche se stesso. Jitka Hanzlovà (Palazzo Melzi d’Eril, Vaprio d’Adda) ha realizzato una serie di ritratti di giovani ispirati a ritratti di Leonardo da Vinci, che in questo palazzo visse e lavorò in un periodo della sua vita. Alessandra Spranzi (Casinò municipale di San Pellegrino Terme) ha lavorato sul senso dell’abbandono e insieme del mistero attraverso immagini di mobili e oggetti trovati nel vecchio edificio, tutti coperti da teli, quasi camuffati.

Il Museo di Fotografia Contemporanea ringrazia gli artisti per la generosità con la quale hanno lavorato al progetto, la scrittrice Paola Capriolo per il suo contributo, Meris Angioletti e Angelo Boriolo per la realizzazione del video, oltre che Cariplo e Milano Navigli per il sostegno offerto.


Roberta Valtorta   




Testo tratto dal comunicato stampa ufficiale.




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