Lo spazio della Collezione permanente ospita circa 70 immagini realizzate da Achille Sacconi tra il 1960 e il 2006, donate dall'autore al museo e dunque parte delle collezioni con la denominazione "Fondo Achille Sacconi".
Con il suo lungo e intenso impegno pluriennale, il suo rigore metodologico, la sua tenacia, Achille Sacconi ha collaborato per molti anni con la Provincia di Milano sul tema della rilevazione e dello studio dei beni architettonici e ambientali e ha costruito in seno a questa attività il progetto Archivio dello spazio (1987-1997), dal quale è nata l'idea stessa del Museo di Fotografia Contemporanea.
Nelle sue scelte di fotografo e di organizzatore culturale Sacconi ha sempre creduto fortemente nella fotografia come strumento di conoscenza e di interrogazione. Egli è quindi un amico della fotografia e un padre del museo, ed è importante farlo conoscere al pubblico anche nella sua veste non nota di fotografo.
Nell'arco di oltre quarant'anni di pratica della fotografia (1959-2004) Achille Sacconi ha prodotto circa 10 mila negativi, 6 mila diapositive e 3 mila stampe in bianco e nero.
Il paesaggio, l'architettura, il rapporto fra figura umana e ambiente (in questo la sua fotografia reca traccia del Neorealismo) sono i principali oggetti di indagine. Nel suo lavoro di fotografo, come nelle sue riflessioni sull'architettura e sull'urbanistica, la figura umana (e dunque anche la vita e la socialità umana) è spesso presente come misura del paesaggio e delle strutture costruite nel corso della storia.
COLLEZIONI
Il patrimonio fotografico del Museo di Fotografia Contemporanea costituito negli anni precedenti alla nascita del museo comprende più di un milione di fotografie - stampe in bianco e nero e a colori e negativi - di circa trecento autori italiani e stranieri. L'insieme costituisce uno spaccato significativo della fotografia italiana e straniera dal secondo dopoguerra a oggi, con particolare accento sulla contemporaneità. Nelle collezioni sono presenti temi importanti quali le trasformazioni del paesaggio contemporaneo, il ritratto, la fotografia sociale, la ricerca artistica. I fondi fotografici che costituiscono le collezioni derivano da committenze pubbliche svolte a partire dalla metà degli anni Ottanta del Novecento, da acquisizioni, da donazioni. L'attuale piano di implementazione del patrimonio fotografico si basa su progetti di committenza a cui il museo lavora e su un piano di acquisizioni fondamentalmente legato alla attività espositiva.
Achille Sacconi
Il fondo fotografico Achille Sacconi comprende 72 stampe in bianco e nero che datano dal 1960 al 2004, donate dall’autore al Museo di Fotografia Contemporanea. Temi sono le città di Milano, Venezia, Treviso, il centro e il sud dell’Italia, alcune città europee, la natura, l’architettura.
Achille Sacconi (Treviso, 1927), architetto e urbanista, è noto per aver collaborato molto a lungo con la Provincia di Milano sul tema della rilevazione e dello studio dei beni architettonici e ambientali e in particolare per aver ideato e coordinato il Progetto Beni Architettonici e Ambientali in seno al quale è nato il progetto fotografico Archivio dello spazio (1987-1997). A partire da questo progetto è nato il Museo di Fotografia Contemporanea.
Nell'arco di oltre quarant'anni di pratica della fotografia (1959-2004) Achille Sacconi ha prodotto circa 10 mila negativi, 6 mila diapositive e 3 mila stampe in bianco e nero.
Il paesaggio, l'architettura, il rapporto fra figura umana e ambiente (in questo la sua fotografia reca traccia del Neorealismo) sono i principali oggetti di indagine. Nel suo lavoro di fotografo, come nelle sue riflessioni sull'architettura e sull'urbanistica, la figura umana (e dunque anche la vita e la socialità umana) è spesso presente come misura del paesaggio e delle strutture costruite nel corso della storia.
a cura di
Paola Sacconi e Roberta Valtorta
Testo tratto dal comunicato stampa ufficiale.
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