
![]() UNISCITI subito alla nostra community. E' gratis e riceverai la nostra newsletter! |















![]() Aggiungi alla tua homepage di Google uno dei nostri GADGETS |



![]() Uno spazio aperto per parlare di tutto quello che si vuole, non necessariamente legato alla fotografia. |
![]() ![]() |
![]() |
![]() ![]() |
[4 Agosto 2009 - 11:06] letto 856 volte |
![]() |
Quasi per caso ho trovato un interessante articolo sul New York Times. Si discute dell'incapacità e la superficialità nell'osservare le opere d'arte. L'osservatore nota che quasi tutti i visitatori di musei e gallerie si soffermano pochi secondi di fronte alle opere e perdono il poco tempo che gli dedicano scattando frettolose fotografie. Vi consiglio di leggerlo: "Al Louvre, molti si fermano a scattare ma pochi a guardare" http://www.nytimes.com/2009/08/03/arts/design/03abroad.html?_r=2&ref=arts A noi, fotografi o aspiranti tali :-), ogni tanto serve una riflessione per cercare di sfuggire da un osservare così impoverito. A volte conviene mettere da parte la macchina fotografica e godersi un po' la meraviglia che abbiamo davanti agli occhi. |
|
![]() |
![]() ![]() |
[8 Agosto 2009 - 12:03] letto 844 volte |
![]() |
Leggo ora questo spunto dopo alcuni giorni di camminata nei monti dei Sette Fratelli (territorio di Sinnai, Castiadas, Burcei). Ho avuto l'occasione di non usare la macchina fotografica perchè quella che uso ultimamente è di mio fratello e c'era anche lui. Ho preferito non chiedergliela e osservare. Ho visto panorami spettacolari, chiaroscuri bellissimi, non so se avrei saputo imprimerli su "pellicola", ma è stato molto interessante lasciarli semplicemente nella mia mente. All'inizio pensavo di perdere qualcosa, anche e soprattutto ora che c'è il tema panorami. Invece mi ha aiutato a uscire, osservare, lasciare libero spazio all'immaginazione spontanea, al pensiero, a me stesso. Senza il filtro del mirino/specchio/lente incorniciato in un rettangolo 4/3 ho goduto ancora della semplicità del vedere. Nulla di fuori dal comune, solo un modo per ritornare indietro e lasciare che ad imprimersi siano emozioni libere e non forme compositive che raccontino a noi stessi o ad altri l'indescrivibile. Poi ritornerà il momento di prendere la fotocamera e catturare la luce (e "descrivere" o raccontare l'indescrivibile). Ma se l'odore del murdegu non si confonderà col nostro sudore non sono sicuro che riusciremo a raccontare la nostra (di ognuno e ad ognuno la sua) terra. |
|
![]() |
![]() ![]() |
[11 Agosto 2009 - 15:43] letto 831 volte |
![]() |
Alessandro è incredibile come sento esattamente quello che provi tu...io non sono una fotografa, anche se da quando sono in vita, per cultura famigliare, la macchina fotografica fa parte del mio quotidiano...era magico assistere allo sviluppo delle immagini di mio padre tra i fumi acidi e acri della camera oscura ricavata in una piccola, ma non troppo, stanza della casa, tappezzata di drappi neri per non far passare nemmeno un timido raggio di sole e una volta dentro bisognava restarci per forza...la luce rossa creava atmosfere anche tenebrose ma affascinanti illuminando, della sua improbabile emanazione, le forme che oniricamente apparivano nella carta bianca, talvolta lucida, talvolta opaca. Poi, un pò più grande, assistevo mia sorella che si dilettava con quell'arte, e poi mi cimentavo anche io in quella dimensione...per me la fotografia era principalmente quello, e quando feci l'esame di fotografia all'Accademia, ancora non esisteva la digitale, o per lo meno ancora non si usava, fu facile muovermi in quell'ambiente così familiare...eppure mi ha sempre meravigliato come i veri appassionati di fotografia si portassero dappertutto la loro macchina cattura immagini ed emozioni, in qualsiasi situazione! e per capire ci ho provato anche io...e in alcune occasioni mi ha accompagnato quello strumento che restava a penzoloni sul mio collo mentre io contemplavo la bellezza del luogo e degli esseri che lo popolavano e respiravo quell'armonia con tutta me stessa...e soltanto dopo mi ricordavo che avrei potuto fermare quell'istante in una foto ma, ormai, quell'istante era già impresso nella mia mente forte e nitido e davvero, non ne sentivo alcun bisogno! ammiro chi riesce a vivere in pieno la meraviglia dell'ora pur utilizzando la macchina fotografica per coglierne la bellezza...io davvero, non ci riesco! grazie per le tue preziose parole e magari un giorno potremo andarci insieme a contemplare le meraviglie di quei luoghi, magari alla tomba dei giganti di Is Concias..e siamo al secondo invito ;D | |
![]() |
![]() ![]() |
[13 Agosto 2009 - 21:23] letto 799 volte |
![]() |
Non sono del tutto d'accordo o almeno dipende dal contesto. Secondo me andare in giro stile giapponese con la macchina incollata all'occhio non è certo un comportamento da fotografo, nemmeno amatoriale, a meno di non essere un maniaco della street photography :D Io mi guardo molto attorno prima di scattare: prima apprezzo la bellezza del luogo e poi provo a sintetizzarla in uno scatto, anche se raramente mi riesce. Con questo procedimento fisso meglio nella memoria il contesto proprio perchè lo valuto anche dal punto di vista fotografico, almeno così capita a me. Però non sempre, soprattutto se sono posti nuovi devo controllarmi e non esagerare con gli scatti a discapito della vista... E poi non sempre scatto per mia memoria ma anche per rendere partecipi chi guarda le mie foto dei luoghi che ho visitato e degli attimi che ho catturato. Altre volte però bisogna decidere se lasciar stare lo scatto e godere pienamente di un momento irripetibile oppure sacrificare un po' quell'attimo per poterselo a casa come in questo caso ;-) ![]() |
|
![]() |
![]() ![]() |
[14 Agosto 2009 - 18:58] letto 781 volte |
![]() |
Vedere mazzetti di giapponesi, rigorosamente protetti dalle mascherine bianche (anche in luoghi lontani mille miglia da possibili fonti di inquinamento atmosferico), scattare all’unisono tutti insieme su un unico soggetto è a dir poco divertente! Si và da soli e si guarda, si contempla, e viene la voglia o la spinta a volte irrefrenabile di fotografare. Prima dello scatto un sottile processo mentale (conscio o inconscio) ti dice perché e come devi fare quella foto, quale è l’obbiettivo che vuoi raggiungere, non ultimo a volte, come ha detto Nicola, semplicemente farne partecipi gli altri. Mi piace la successione del “guardare” “contemplare” “fotografare”, anche se può succedere qualcosa che fa saltare i tempi: un giorno guardo le grandi onde oceaniche, ne contemplo le forme, la potenza, i colori, poi all'improvviso un'onda anomala frange sulla spiaggia e terrorizza un avvoltoio che vola tranquillo; un brusco arresto e l'avvoltoio si mette a volare all'indietro!!! Fotografare quel momento è stato imprevisto ed emozionante! ![]() |
|
![]() |
![]() ![]() |
[20 Agosto 2009 - 20:51] letto 741 volte |
![]() |
analizzare il processo osservazione-impressione (su supporto) non è semplice. Approfondirò il mio discorso quando avrò un po' di tempo. Per Stefania (astronave1974): ti ho inviato una mail, io andrò a Is Concias sabato 22 agosto, hanno organizzato alcuni miei amici (dovremmo essere pochi). Mi piacerebbe che venissi o veniste anche voi. Se qualcuno vuole può partire prima con me bene, altrimenti partiamo tutti verso le 20:30 (da piazza Italia a Pirri, poco dopo Mariuccia, sotto i portici). comunque ci sentiamo. orvuà |
|
![]() |
![]() ![]() |
[21 Agosto 2009 - 11:18] letto 734 volte |
![]() |
bè Alessandro, proprio perfetto! accolgo la tua proposta con simpatia ed entusiasmo...a prestissimo!! |
nome *: | |
testo *: | |
Al testo si può allegare un'immagine e un filmato (operazione permessa solo agli utenti registrati). | |
Solo gli utenti registrati possono inviare commenti. Registrati subito! |
![]() |
portale di cultura fotografica, concorsi online, mostre, reportage, portfolio articoli, libri, forum e community. Per divertirsi e imparare con la fotografia. |
progetto, design e codice di Sandro Rafanelli in redazione: Simone Scortecci, Marco Sanna, Jacopo Salvi e Alessandro Garda | |
l'approfondimento fotografico è su BecauseTheLight - becausethelight.blogspot.com | |
per info: info@photocompetition.it - [ termini di servizio ] - [ privacy ] - [ diventa socio ] |