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![]() Qui parliamo di fotografia! |
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[12 Aprile 2008 - 14:54] letto 1042 volte |
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Ho avuto l’idea di aprire questo forum, dopo aver letto quanto Michele affermava in merito all’analogico, al digitale e al fotoritocco. Mi fa piacere dare la mia visione di questo argomento che negli ultimi anni, noto che tiene banco non solo in rete ma anche su molte riviste di settore, argomento che ritorna in voga sempre all’uscita di nuovi prodotti.
E’ verissimo che oggi, grazie all’ausilio di programmi di fotoritocco (e ve ne sono davvero diversi e per tutti i gusti) è diventato più semplice operare sulle immagini digitali e grazie ai tutorial che sono in rete e/o alle riviste dedicate, si possono ottenere dei bellissimi risultati.
Ma ciò non toglie che resti di fondo un aspetto immutato del processo: - La sensibilità di chi ha scattato l’immagine e/o di chi vuol trasformare la stessa in qualcosa di diversamente espressivo.
Il linguaggio fotografico è cambiato notevolmente dagli inizi del ‘900 ad oggi. Macchine digitali, scanner, programmi di fotoritocco, sono solo ed esclusivamente degli strumenti, come lo erano in passato le macchine analogiche, le pellicole, gli ingranditori e tutto quanto necessario ad operare in camera oscura.
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[12 Aprile 2008 - 14:54] letto 1041 volte |
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- 1924-1925 – László Moholy-Nagy – realizza opere come “Gallina è e Gallina rimane” o “Militarismo”. - 1929 – Man Ray – esegue le “Solarizzazioni” - 1932 – Herbert Bayer – “La solitudine del Cittadino”. - 1935 – 1940 – Gertrude Fehr – con le Solarizzazioni. - 1949 – Chargesheimer (Karl Heinz Hargesheimer) – “Riflessione Musicale”. - 1961 – Jerry Uelsmann – “Symbolic Mutation”. - 1977 – Marta Clark Gordon – Office Baroque. - 1983 – Birgit Kahle – opere in Gelatina d’argento. - 1988 - Mercedes Barros – “Chernobyl”. - 1989 – Michal Macků – opere in Gelatina d’argento.
Insomma, come si può notare la lista di GRANDI maestri della fotografia, inizia nei primi anni ’30 per proseguire fino ad oggi. Tutti lavoravano e/o lavorano ancora oggi in analogico e producono i loro capolavori in Camera Oscura.
Spero di aver aperto un forum che possa ampliare le vedute di molti affezionati dell’analogico.
L’espressione attraverso le immagini (modificate) ha sempre fatto parte di un processo di sperimentazione visiva che non è certo figlia del digitale.
<<Ho sempre pensato che il momento del fotografo non sia quello dello scatto, troppo legato alla casualità, quanto piuttosto quello della scelta del fotogramma e nell’intervento in camera oscura>>. Pergiorgio Branzi
<<Credo nell’immaginazione. Ciò che non posso vedere è infinitamente più importante di ciò che posso vedere>>. Michaels Duane
<<Da ultimo, la mia speranza è sorprendere me stesso>>. Jerry Uelsmann
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[12 Aprile 2008 - 14:55] letto 1040 volte |
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Scusate, era troppo lungo e per caricarlo sono stato costretto a dividerlo in due. Ciao, Pascà P.S. per WM: Qual'è il limite del testo che si può inserire? Grazie. |
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[12 Aprile 2008 - 16:10] letto 1032 volte |
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Tutte le sperimentazioni dei grandi del "passato" facevano parte di una ricerca voluta e perseguita...... Migliaia di NOTE x raggiungere il loro perfetto scatto..... ...ora se non salvate la "storia" di photoshop...siete persi!! Sicuri che sia la stessa cosa???? Mac Mauro |
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[12 Aprile 2008 - 16:31] letto 1030 volte |
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Non è la stessa cosa Mauro, è solo diverso. Il digitale ha permesso di aprire la camera oscura a più gente, ma resta comunque uno strumento. I risultati di una ricerca "...voluta e perseguita...", per usare le tue parole, sono tangibili nella produzione di un fotografo, un pittore, uno scultore. Perdonami, ma non ho capito quando dici: ...ora se non salvate la "storia" di photoshop...siete persi!! Cosa significa: ...salvare la "storia" di PSP...? Chi è perso? Forse oggi uno dei problemi, che realmente c'è, è di non avere la pazienza e la volontà di perseguire delle strade anche quando non c'è il consenso di tutti. Non si riesce ad essere innovativi, perchè spesso non conviene. "...il perfetto scatto...", non esiste. Se esistesse, avresti finito. Esiste uno scatto che determina una raggiunta consapevolezza, quello scatto che ti dà cosa cercavi e che contemporaneamente ti fà intravedere la tua nuova ricerca. Non ci dev'essere mai fine alla ricerca. Diversamente non avrebbe senso quella fatta. Ciao, Pascà |
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[12 Aprile 2008 - 16:44] letto 1027 volte |
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Avere la storia .... significa riuscire ad ottenere la stessa immagine ripartendo dallo scatto originale!!! insomma non andare a caso!!! mac Mauro |
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[12 Aprile 2008 - 17:00] letto 1023 volte |
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Non sapevo che si potesse fare. Ma che senso ha. Raggiunto il risultato voluto su uno scatto, che senso ha ripeterlo? ...forse ti riferisci alla produzione di una "Serie", se è così non è certo scomodo come strumento, ma non certo per ripartire dall'inizio sullo stesso scatto. Io personalmente, quando stò lavorando ad un progetto più complesso, continuo a segnarmi degli appunti sul bolcchetto. Quando in camera oscura, si segnano i tempi e le temperature di sviluppo, arresto, fissaggio, risciaquo, ecc. , non credi che si stia ...salvando la storia? Insomma, anche per questo resta l'utilizzo di uno strumento. Anche se non ci crederete, io non ho molta fiducia nei PC e nei software. Ciao, Pascà |
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[12 Aprile 2008 - 19:46] letto 1016 volte |
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Forse MacMauro si riferiva alla casualità con la quale si ottengono certe immagini…al fatto di prendere una qualsiasi foto, aprirla con PSP e poi applicare diversi effetti, in modo casuale, fino a quando non si ottiene qualche cosa di piacevole…ma questa non è fotografia, non credo che sia nemmeno elaborazione grafica ma soprattutto non credo possa essere definita arte!!! Il problema è che questi strumenti di fotoritocco sono diventati di uso talmente comune che la maggior parte delle persone li utilizzano in questo modo. Comunque, per inciso, sicuramente questo non è il tuo caso, visti (soprattutto) i risultati che riesci ad ottenere. A mio avviso, il contrasto che si sta creando in questi anni fra chi elabora le foto al pc e chi le preferisce “immacolate” è un contrasto che può essere facilmente paragonato a quello che si è sicuramente creato fra pittori e fotografi al momento della costruzione delle prime macchine fotografiche. Cosa possono aver pensato i pittori, indaffarati a studiare e lavorare per rappresentare nel migliore dei modi una immagine quando sono arrivati i fotografi e nel giro di pochi secondi hanno sfornato copie perfette della realtà…Probabilmente il fotoritocco è l’arte del futuro. Probabilmente la semplice fotografia (nuda e cruda) fra alcuni anni diventerà una forma di arte da museo riservata a qualche eccentrico legato a tecniche passate. Comunque ribadisco che io non ho assolutamente nulla contro chi elabora le foto consapevolmente, utilizzando la testa e il cuore, ma non capisco chi fa le cose a caso e poi spaccia le sue opere per grandi capolavori… Per il resto, la mia rimane solo una preferenza verso la “foto non ritoccata”…niente di più… |
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[12 Aprile 2008 - 21:00] letto 1011 volte |
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....ve la scrivo io una verità, comonciate a lavorare con la fotografie vedrete che dopo tutte queste "pippe" mentali non ve le fate più. ![]() |
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[12 Aprile 2008 - 23:52] letto 1003 volte |
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Ti assicuro che la cosa non mi dispiacerebbe. Almeno da un punto di vista di soddisfazione. Non mi dispiacerebbe vivere delle cose che mi danno piacere. Ma tu lo sai bene che non è facile vivere d'arte. |
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[14 Aprile 2008 - 00:10] letto 991 volte |
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…Ti piacerebbe lavorare di ciò che ti da piacere? ….. <<Non chiedere troppo alla tua arte protesti odiarla.>> Quando devi “mangiare” con ciò che produci cominci ad avere dei dubbi se stai facendo qualche cosa che piace a te o al tuo committente. Per non considerare ai compromessi che devi scendere. La diffocoltà non è cominciare, ma saper continuare, saper "esserci"sempre e di più.. Fare continuamente senza poter aspettare il tuo estro, la tua fantasia, deve fare, fare senza aspettare la tua anima, senza considerare più cosa sei tu veramente. Devi fare e sapere sempre di tecnica, non serve altro. Sole Testa e mani, niente cuore, niente anima. NON C'è TEMPO, il lavoro deve essere pronto per ieri. |
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