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Evento


Derno Ricci - Rotte insolite


date: 21 Ottobre 2006 - 3 Dicembre 2006

Rotte insolite "...Perché si può viaggiare per luoghi geografici ma anche per luoghi mentali oppure attraverso le espressioni dei volti della gente".

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Rotte Insolite è una selezione di foto in B/N che documenta e sintetizza il lavoro più “privato" di Derno Ricci.


  • Necropolitanie: immagini realizzate nei monumentali in Europa alla ricerca dell’Erotismo nella scultura cimiteriale;

  • L'Isola delle Anime: dalla pubblicazione e dalla mostra realizzata a quattro mani con il grande Fosco Maraini;

  • Ritratti: 70 tra persone e personaggi che hanno posato in studio dalla metà degli anni '80 ad oggi;

  • Animali: ritratti in studio esterno ed interno animali vari hanno posato quasi come gli umani, particolari i tagli con cui vengono messi in mostra, da un cavallo 2m x 2m, alle lumache 2m x 60cm oppure una cucciolata di veri lupi appenninici 2m x 1,30.



Rotte insolite “…Perché si può viaggiare per luoghi geografici ma anche per luoghi mentali oppure attraverso le espressioni dei volti della gente“.



Derno Ricci nasce a Sansepolcro. Per più di trent’anni vive a Firenze che diventa un’eccellente base per i suoi frequenti viaggi. E’ attratto dal mondo in genere ma soprattutto dalle persone, per questo il suo terreno preferito è il ritratto. Per due anni inviato speciale per il mensile FRIGIDAIRE, pubblica un’importante documentazione sui PIGMEI BABINGA della LOBAYE. Collabora con riviste e case editrici con i suoi tanti reportages dal MALI all’INDIA, dal CONGO alla SIRIA, da TOKYO a NEW YORK. E’ uno dei sei creatori della rivista WESTUFF diventata poi EMPORIO ARMANI MAGAZINE. Fotografo ufficiale di Linea Verde-RAI 1 con Sandro Vannucci e GUSTIBUS-RAI 3. Per sei anni gira per un’Italia sconosciuta e fantastica. Pubblica un lavoro a quattro mani con il celebre Fosco Maraini. Da sette anni abita a Il Cairo, lavorando con più agenzie pubblicitarie e per il cinema. I suoi RITRATTI ANIMALI in formato gigante sono scenografia nel film ad alta produzione “MALEK WE KETABA”.

L’ideazione e l’organizzazione della mostra sono di Dante Trefoloni già artefice di prestigiosi eventi quali gli acquarelli di Carlo d’Inghilterra, le opere di Pomodoro, di Rotella, Micheli, Colin e di Dondero.

L’evento è impreziosito dalla collaborazione critica di: Stefano Bucci giornalista del Corriere della Sera, Stefano Curone della pagina culturale del TG1, Sandro Vannucci giornalista RAI, e Elisabetta Barsantini giornalista del TG3. Il catalogo è stato edito da Petruzzi Editore.



PALAZZO INGHIRAMI a Sansepolcro ospiterà la mostra tutti i giorni dalle 10,00 alle 12,00 e dalle 15,00 alle 19,00 a partire dal 21 ottobre 2006 al 3 dicembre 2006. Il vernissage si terrà alle 20,00 di sabato 21 ottobre.

Ufficio Stampa:
Trefoloni Dante 339 3964334 - dante@trefoloni.it

Segreteria Organizzativa:
Magni Federica 335 8273649 - magnifederica@tiscali.it
Veneri Carla 338 7401265 - info@agripozzo.it




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commenti
  sisco!  [13 Novembre 2006 - 09:18]
Una notevole raccolta di lavori, tutti improntati dalla linea comune della "pulizia": scatti semplici e perfetti, un bianco e nero ricco di dettagli e senza troppi fronzoli, con uno scopo chiaro ed immediatamente riconoscibile.

Personalmente ho apprezzato molto la serie dedicata agli animali: stampe enormi, dominate da queste figure quasi umane (si va dal riccio al serpente, dall'asino alla lumaca!), colti in un dettaglio che li trasforma in assoluti protagonisti della sala. Sembra quasi che stiano per parlare, per raccontarti la loro storia, i loro problemi e le proprie gioie! Eccezionali.

Molto belle poi le figure statuarie delle serie Necropolitanie e Isole delle Anime. Nei primi i dettagli delle statue che accompagnano le tombe sembrano guardiani senza tempo, vivi, come angeli pronti a spiccare il volo da un momento all'altro. Nell'altra serie le brevi poesie di Maraini accompagnano le foto di Ricci in piccoli micromondi, veri e propri percorsi mentali di assoluta riflessione.

Particolare poi il trattamento dei ritratti. E' strano ma Derno Ricci riesce a trasformare le statue e gli animali in persone, e le persone in statue, quasi degli oggetti senza vita.

La mostra è bella e vale decisamente una visita per conoscere l'opera di un fotografo molto particolare, che dalla semplicità degli scatti trae la sua forza.



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